Cyborg Buddha - Dialogo sull'intelligenza artificiale
Nel prossimo futuro lo sviluppo esponenziale dell’intelligenza artificiale è destinato a cambiare le nostre vite. Secondo molti studiosi, sono ormai pochi i decenni che ci separano dalla cosiddetta AGI (Artificial General Intelligence) – un’intelligenza artificiale in grado di eguagliare, persino di superare il pensiero umano.
Sarebbe la prima di una serie di rivoluzioni tecnologiche e sociali che seguirebbero a cascata: il lavoro umano diverrebbe obsoleto, la scienza medica potrebbe fare balzi in avanti oggi insperati; persino l’invecchiamento e la morte potrebbero rivelarsi sfide affrontabili, mentre l’ibridazione uomo-macchina e l’evoluzione biotecnologica potrebbero ridefinire per sempre il concetto stesso di “umano”.
Si profila un quadro fortemente chiaroscurale e ancora largamente imprevedibile; ad alcuni potrà sembrare un futuro remoto ma, considerata la posta in gioco, non è troppo presto per cominciare a interrogarsi sulle implicazioni filosofiche, etiche e politiche di un simile scenario.
Nonostante i suoi duemilacinquecento anni di storia, la tradizione buddhista possiede risorse inattese e attualissime per interpretare le trasformazioni in atto e scorgervi un cammino di senso che vale la pena di percorrere, in equilibrio tra gli estremi del bio-conservatorismo dogmatico e dal tecno-entusiasmo più superficiale.