La vita di Rita Rosani raccontata in un libro in biblioteca
Anche questa settimana tornano gli appuntamenti della rassegna “Dialoghi in Biblioteca”, organizzata dalla biblioteca civica e dall’assessorato alla Cultura. Mercoledì 21 gennaio alle 18 la sala Corgnali della biblioteca, in Riva Bartolini, ospiterà la presentazione del libro di Livio Isaak Sirovich “Non era una donna, era un bandito. Rita Rosani, una ragazza in guerra”, edito nel 2014 a Verona da Cierre edizioni. Dialogherà con l’autore la docente dell’università di Klagenfurt, Angela Fabris.
“Cosa pensò Rita, la giovane maestra ebrea dai capelli rossi, quando nel mirino del moschetto vide i nazifascisti venirle addosso? – si chiede Paolo Rumiz nella quarta di copertina –. Perché era rimasta indietro a sparare, mentre gli altri partigiani, incluso il suo uomo, si erano dati alla fuga? Aveva forse saputo che il suo ex fidanzato era stato ammazzato ad Auschwitz? Non voleva più vivere nell’Italia avvelenata dalle leggi razziali? Una storia vera, piena di ombre, con domande cui nemmeno un processo per omicidio e una medaglia d’oro – l’unica, concessa a un’italiana morta in combattimento – riescono a dare risposta definitiva. Le vicende di Rita e dei due uomini della sua vita: “Kubi”, un triestino di origine polacca di cui l’autore trova le ultime appassionate lettere in Abruzzo in un palazzotto in rovina, e il colonnello Ricca, un reduce di Russia guascone e tombeur de femmes. Tre vite nella tempesta, nelle quali è impossibile non immedesimarsi”.
Livio Isaak Sirovich è nato a Trieste nel 1949, da madre ebrea lituano-tedesca e da padre di antica origine dalmata. Ha scritto: “Cari, non scrivetemi tutto. Gli Isaak, una famiglia in trappola fra Hitler e Stalin” (1995), “Cime Irredente. Un tempestoso caso storico alpinistico” (1996), a quattro mani con Fabrizio Martini “Il Tinisa” (1983) e “La notte delle faville” (2007). Ha lavorato come ricercatore dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste.