Che cosa resta dell'Irredentismo? Pierluigi Sabatti a I colloqui dell'Abbazia
“L’irredentismo, che cosa resta?”. È il tema del prossimo incontro con il giornalista e scrittore Pierluigi Sabatti proposto venerdì 18 novembre alle 18 dalla rassegna “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga”, curata da Elda Felluga e Margherita Reguitti che condurrà la conversazione e realizzata in collaborazione con la Fondazione Abbazia di Rosazzo.
A cent’anni dalla fine della Grande Guerra, che cosa è rimasto nella nostra politica e nella nostra cultura dell’Irredentismo, che ha permeato la cultura di queste terre, dall’Istria al Friuli, nella seconda parte del XIX secolo e nella prima di quello successivo? Un termine che, nonostante la derivazione dalla religione, viene riportato in auge dalla tragedia ucraina. Potrebbe sembrare azzardato ma non sarebbe sbagliato definire irredentistiche le battaglie degli ucraini per riconquistare le terre occupate dai russi.
Il libro
Per capire questo movimento, che spogliato dalla connotazione religiosa significa patriottismo, conosciamo tre protagonisti: Pasquale Besenghi degli Ughi, Scipio Slataper e Teodoro Mayer. Proprio a quest’ultimo è dedicato l’ultimo libro di Pieluigi Sabatti ” dal titolo “Il Piccolo di Teodoro Mayer”, edito da Istituto regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.
Pierluigi Sabatti è stato giornalista per 40 anni de Il Piccolo, ricoprendo vari incarichi, fondando la pagina “Istria, Litorale e Quarnero”, oggi firma delle pagine culturali del quotidiano triestino e di altre testate regionali e nazionale della Rai e varie testate nazionali e regionali. E’ presidente dell’Istituto di Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea del Friuli Venezia Giulia, direttore responsabile di Qualestoria e membro del direttivo del Circolo della Stampa di Trieste, di cui è stato presidente. Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Un ottobre a Trieste”, con le commedie “Vola colomba” e “Anna Magnani”, oltre a vari racconti. Al centro della sua narrativa, ma anche dei suoi saggi, la Storia, sia con la esse sia maiuscola che minuscola: insieme a Claudio Ernè ha scritto “Sull’orlo dell’abisso – Aspettando la Grande Guerra” e “Trieste Settanta. Ha poi pubblicato: “Che storia: 175 anni di associazioni mediche a Trieste” e l’introduzione di "Mayerling" (2021), il diario di Elena Vetsera.
E? consigliata la prenotazione all’indirizzo fondazione@abbaziadirosazzo.it fino a esaurimento dei posti disponibili. La rassegna e? realizzata grazie alla Fondazione Abbazia di Rosazzo, Livio Felluga, Vigne Museum associazione culturale, il Comune di Manzano e il sostegno di Banca Intesa SanPaolo.