'Donne ad Auschwitz', presentazione del libro di Charlotte Delbo in bilioteca
Il 24 gennaio del 1943, 229 donne francesi, non ebree, furono deportate ad Auschwitz-Birkenau. La maggior parte di loro apparteneva alla Resistenza. Al termine della guerra, solo 49 faranno ritorno, tra cui Charlotte Delbo. Di tutte loro proprio Delbo parla nel suo libro “Donne ad Auschwitz” edito lo scorso anno da Gaspari. E sarà proprio questo libro ad essere al centro mercoledì 28 gennaio alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca comunale Joppi del prossimo appuntamento “Dialoghi in biblioteca”. La presentazione, inserita nel ricco cartellone messo a punto dal Comune per commemorare la Shoah, sarà affidata a Elisabetta Ruffini e a Frediano Sessi, che ha scritto la prefazione del libro stesso.
In questo testo memorabile, tradotto per la prima volta in Italia, Charlotte Delbo racconta la storia di queste donne soffermandosi su ciascuna delle sue compagne di prigionia, sulla loro forza e sulle azioni di coraggio. Basti pensare, ad esempio, che entrando nel campo, intonarono tutte insieme la Marsigliese. Pur raccontando la storia di un trasporto di deportazione, però, Delbo mostra al lettore le dinamiche della vita in lager e, al tempo stesso, il volume rappresenta il primo esempio di “libro della memoria” in Europa.
Charlotte Delbo (1913-1985), nel 1936 sposa Georges Dudach con il quale svolge un’intensa attività clandestina nel corso dell’occupazione nazista della Francia. Nel marzo del 1942, viene arrestata dai tedeschi insieme al marito che, di lì a poco sarà fucilato, mentre lei, dopo un breve soggiorno in carcere, il 23 gennaio verrà deportata con altre 229 donne ad Auschwitz-Birkenau. I suoi libri sulla memoria della deportazione, sono considerati tra i più importanti della letteratura di testimonianza.