Nuove scoperte nel sito archeologico di Palù di Livenza
Roberto Micheli, ispettore della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia racconterà tutte le novità sulle ultime ricerche archeologiche del sito Palù di Livenza, un’area umida di particolare pregio ambientale che si estende in un bacino naturale nella Pedemontana pordenonese. L'area archeologica dal 2011 è inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
La conferenza si terrà giovedì 22 luglio alle 21 presso il Museo Friulano di Storia Naturale. Il titolo è Abitare le aree umide alla fine del Neolitico: nuovi dati dal Palù di Livenza. Molto importante la conferma della presenza di un sito preistorico, databile tra la metà del V e la metà del IV millennio a.C. Scoperta avvenuta grazie alla qualità dei ritrovamenti e dei dati provenienti dalle ricerche riprese nel 2013, dopo un’interruzione quasi ventennale.
L'iniziativa è a ingresso gratuito, ma con prenotazione obbligatoria.
Il sito archeologico
Palù di Livenza è noto da tempo; Il rinvenimento di pali lignei sepolti era già stato segnalato nell’Ottocento e lo scavo del Canal Maggiore nel 1965, con il rinvenimento di numeroso materiale archeologico, aveva avvalorato l’ipotesi della presenza di un sito preistorico. A partire dai primi anni Ottanta del secolo scorso furono avviate ricerche sistematiche con carotaggi geologici, rilevamenti subacquei, sondaggi e interventi di recupero nell’alveo del canale, che svelarono l’evoluzione geologica del bacino negli ultimi 15 mila anni e misero in luce parte del villaggio pala?tticolo, iscritto a partire dal 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.