Seminario su genoma e salute umana: tre studiosi internazionali a Udine
Come mantenere la stabilità del genoma per salvaguardare la salute umana, prevenendo così numerose patologie come il cancro e le malattie neurodegenerative, è l’argomento di un simposio dell’Università di Udine in programma giovedì 23 aprile, alle 14, nell’aula A del dipartimento di scienze mediche e biologiche (piazzale Kolbe 4).
All’incontro, in lingua inglese e intitolato “DNA repair and human health”, interverranno tre studiosi di fama mondiale. Si tratta dei biologi Eugenia Dogliotti e Margherita Bignami dell’Istituto superiore di sanità (Iss) di Roma, e Bruce Demple, della Stony Brook University di New York (Usa), attualmente visiting professor del programma Fulbright presso il dipartimento di scienze mediche e biologiche dell’ateneo friulano. I tre scienziati parleranno delle loro recenti scoperte in questo ambito di ricerca di grande attualità per la vita quotidiana e la salute umana. Introdurrà i lavori Gianluca Tell, coordinatore del corso di laurea in biotecnologie e membro del collegio docenti del dottorato in scienze biomediche e biotecnologiche, promotore dell’evento.
«Il genoma umano, composto da circa tre miliardi di coppie di basi – spiega Tell –, è continuamente sottoposto a stimoli fisiologici ed ambientali in grado di modificarne la composizione chimica generando i cosiddetti danni al DNA». Queste danni, se non opportunamente controllati, sono responsabili dello sviluppo di numerose patologie tra cui il cancro e le malattie neurodegenerative.
«Al mantenimento della stabilità del genoma – chiarisce il professor Tell, responsabile del laboratorio di “Molecular Biology and DNA repair” dell’ateneo udinese, dove studia questi argomenti da molti anni – contribuiscono numerosi meccanismi molecolari complessi, le cosiddette vie di riparazione del danno al DNA, la cui attività, in alcune circostanze patologiche o per effetto di alcuni inquinanti ambientali come i metalli pesanti, può essere alterata».