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All'evento sui Serial Killer si racconta la storia del "Mostro di Udine"

In occasione dell'esposizione di Jesolo un incontro sul mistero del pluriomicida che seminò il terrore in città tra gli anni '70 e '80

La mostra “Serial Killer, dalla vittima al carnefice” ha organizzato per le ore 16.00 di sabato 14 maggio il convegno “Mostro di Udine: una luce sul mistero”, dedicato al caso irrisolto del pluriomicida che, fra il 1971 e il 1989, seminò il terrore nella città del Nordest strangolando le sue vittime, sgozzandole o utilizzando il bisturi per squartarle con una tecnica simile al taglio cesareo.

Una ferocia, paragonata a quella di Jack lo Squartatore, che sarà al centro del dibattito nella hall dell’esposizione di Jesolo, tentando di fornire una possibile identità del mostro a cui la giustizia non è finora riuscita a dare un nome certo, né tanto meno un volto.

A condurre l'evento, anche in veste di relatrice, la scrittrice Elena Commessatti, autrice di “Femmine un giorno”, romanzo edito di Bébert Editore dedicato alla vicenda del mostro di Udine che, facendo tesoro delle testimonianze degli inquirenti e dei giornalisti che indagarono su quei casi fra gli anni '70 ed '80, è risalita alla probabile identità del principale sospettato di almeno quattro omicidi, soggetto che non venne mai condannato.

Fra gli elementi chiave che aiuteranno a fare luce sul mistero la perizia medico legale dell’anatomopatologo Carlo Moreschi, relatore al convegno di sabato che, dall’analisi dei corpi dilaniati delle vittime, ricostruirà la tecnica univoca da attribuire al carnefice autore certo di almeno quattro delitti sul totale di dodici omicidi ancora irrisolti.

Si partirà quindi dall'avvincente indagine celata nel romanzo per fornire agli spettatori un’approfondita analisi dei sanguinosi delitti udinesi grazie alle preziose riflessioni di relatori d’eccezione come l’avvocato Federica Tosel, legale difensore della figlia di Marina Lepre, una delle vittime, che ha studiato a fondo il susseguirsi di efferati omicidi, e l’ex magistrato Gianpaolo Tosel che, con il suo lavoro di sostituto procuratore fino al 1985 a Udine, ha permesso di punire i veri responsabili di alcuni delitti inizialmente attribuiti al mostro.

“Quando accettammo di ospitare al museo di criminologia e arte criminologica della mostra una sezione dedicata al caso ancora irrisolto che alcuni decenni fa sconvolse la città friulana” commentano gli organizzatori della mostra ‘Serial Killer’ “sapevamo di trovarci di fronte ad un mistero fra i più controversi, accettando la responsabilità di affrontare il cold case di un serial killer contemporaneo al mostro di Firenze nonostante non avesse ricevuto all’epoca lo stesso risalto. Sabato analizzeremo per il pubblico come il mostro di Udine uccise le sue vittime ricostruendo il suo modus operandi”.

“Se i parenti delle vittime vorranno intervenire al convegno saranno graditi ospiti della mostra Serial Killer” concludono gli organizzatori “per questo li invitiamo fin d’ora a contattarci tramite il profilo Facebook ‘Mostra Serial Killer’, il portale www.mostraserialkiller.it o scrivendo a: press@mostraserialkiller.it”.

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