"Concretamente astratto" - Bellezza, prestigio, internazionalità all'ARTtime
Prosegue col solito entusiasmo la febbrile attività di ARTtime, forse una delle gallerie d'arte più dinamiche d'Italia. Venerdì 17 settembre 2021 (alla faccia della scaramanzia) alle ore 10:00 apre i battenti la collettiva “Concretamente astratto”, sempre all'insegna della più totale sicurezza, seguendo tre semplici regole: mascherina obbligatoria, massimo 5 persone presenti all’interno contemporaneamente (ovviamente mantenendo la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro), soluzione idroalcolica per l’igienizzazione delle mani a disposizione dei visitatori.
La nuova rassegna “Concretamente astratto”, come suggerisce il nome, è interamente dedicata all'astrattismo e vedrà la presenza sia di dipinti che di sculture; la volontà è quella di presentare qui a Udine alcune tendenze contemporanee dell'arte non figurativa, rigorosamente all'insegna dell'originalità, varietà e particolarità. La mostra è di respiro internazionale, infatti vedrà la presenza di opere anche da Germania ed Austria.
Rimarrà aperta e visitabile fino a giovedì 30 settembre.
Sabato 18 settembre alle ore 17:30 avrà luogo il vernissage, momento conviviale che si svolgerà in totale sicurezza all'insegna della volontà di tornare pian piano alla normalità.
Espongono: Martina Böminghaus, Marco Galeotti, Andrea Gallotti, Gertraud Gattringer, Sabine Runge, Petra Steinkamp, Nadia Vesco e Marco A. Vignati.
Artista freelance dal 1996, Martina Böminghaus vive e lavora a Gleichen vicino a Göttingen. Strato dopo strato compone i toni di colore e le loro miscele l'uno sull'altro, li lascia fluire l'uno nell'altro e li delimita di nuovo. In questo modo si creano diverse scene che alla fine si fondono in un tutto. Attraverso questo processo i dipinti assumono la profondità e l'immobilità di un mondo immaginario invitando lo spettatore a scoprire i propri spazi in esso. L'artista utilizza acrilici puri, pigmenti, cenere, sabbia, inchiostro e gesso come mezzi di pittura, dove l'uso di cenere e sabbia intensifica l'effetto di profondità. Anche se le sue opere sono intitolate come “paesaggio” e appaiono come riflessi o formazioni di nuvole, non vogliono rappresentare o raffigurare nulla di "reale".
Marco Galeotti nel marzo 2017, senza nessun tipo di formazione artistica e nessun riferimento, si avvicina curiosamente al mondo della pittura alla ricerca di una nuova forma d'arte e di espressione. L'innata passione per il legno lo spinge a sceglierlo come supporto delle proprie opere. La sua è una pittura materica e potente, in cui le tavole di legno mutano, combinate a stucchi e gesso, smalti e colori acrilici, i rilievi e le profondità giocano con contrasti e colori per risultati che elevano il legno ad una nuova dimensione pur mantenendone intatta l’essenza primordiale. Non è alla ricerca della perfezione o del controllo assoluto, al contrario, ama le crepe e le fratture. Le sue sorprendenti composizioni “aspre e forti” esprimono spesso affascinanti contrasti.
Nella ripetizione gestuale son presenti sempre delle variabili che determinano il risultato finale dell'atto che quindi risulta di fatto unico. In ogni opera di Andrea Gallotti le singole ripetizioni collaborano tra di loro creando composizioni dove ogni traccia ha il suo spazio e dialoga con le altre, sia quelle che compongono la base sia quelle più in "superficie". La percezione del tratto, e di quello che esso può rappresentare, è fondamentale per potersi rapportare a questi lavori ed a questo pensiero. Siamo in una società dinamica, veloce e satura di stimoli e questo comporta una nostra fatica nel leggerli e nel comprenderli. Una volta affaticati, siamo portarti a ridurre tutto ciò che non è totalmente diverso da quello appena visto come "uguale" e quindi a non dargli il giusto peso.
Gertraud Gattringer è nata a Linz. Ha compiuto studi superiori diplomandosi in disegno e pittura. Dal 2008 risiede e lavora ad Altemberg bei Linz, nell'Alta Austria. Per molti anni - in realtà fin dalla sua infanzia - la pittura l'ha profondamente ispirata. L'occupazione dell'arte in qualsiasi forma è diventata via via una passione sempre più trascinante. Ha approfondito la propria conoscenza dell'ars pictorica in diversi viaggi e corsi di pittura. Il proprio percorso personale con la pittura è un confronto permanente col "dentro" e "fuori", ma anche una gioiosa sperimentazione con diversi materiali, con colori, superfici, linee e forme. Dal 2016 espone regolarmente nel circondario di Linz e nell'Alta Austria ed ora partecipa per la prima volta ad una mostra in Italia.
Ciascuna delle opere di Sabine Runge racconta la propria storia nella costruzione di un lungo processo di pittura. Il blu profondo dell'Egeo e l'azzurro del Mar Tirreno riflettono il suo profondo desiderio e amore per il mare. Per l'artista il colore blu simboleggia la libertà infinita e la scoperta della profondità dentro di sé. L'arte astratta è il suo oceano di pace e tranquillità. In alcuni dei suoi dipinti incorpora materiali elementari come la sabbia o la pasta per texture. Nei suoi mondi pittorici il conscio e l'inconscio si fondono; i colori, le pennellate, le strutture e la profondità dei dipinti invitano lo spettatore ad immergersi in un altro mondo, brevi attimi in cui potersi lasciare andare, rilassare e rallentare svuotando momentaneamente la mente dai pensieri.
Fin dall'inizio la musica è stata parte integrante della pittura di Petra Steinkamp, dato che ha fatto i suoi primi tentativi di disegno nel 1982 disegnando sulle copertine dei dischi. Finalmente l'artista ha scoperto la pittura acrilica nel 2000, il medium artistico ideale e da lei preferito. Dopo una lunga conversazione con il surrealista di Augsburg (ora defunto) Wolfgang Lettl, si è sentita incoraggiata a fare la sua prima mostra nel 1999. Con il suo modo di lavorare prevalentemente intuitivo, vuole trasportare sulla tela l'amore, la gioia e l'entusiasmo, che a volte si diffonde in modo delicato, tranquillo e contenuto, a volte in modo esplosivo. I suoi temi principali sono amore, decadenza, luce/ombra, bene/male, spiritualità o semplicemente l'amatissimo rockn'roll.
Nadia Vesco nel corso degli anni frequenta vari corsi artistici ma di particolare rilevanza sono gli insegnamenti di disegno e pittura ad olio presso lo studio del maestro M. Cosenza. Negli anni comprende che è la pittura astratta il suo modo di espressione più sentito e naturale, per cui abbandona il figurativo e prosegue sperimentando da autodidatta. Dal 2017 fa parte dell' “Associazione Vernice Fresca” e segue i corsi di pittura materica e ad acrilico. Nadia Vesco ama liberare il colore dal pennello o direttamente dal tubetto e schizzarlo sulla tela andando a creare casualmente delle immagini, dei concetti spaziali o delle semplici colature, ispirata dall'action painting di Pollock e dall'informale di Emilio Vedova. Lo stile di Nadia Vesco ha una forte impronta gestuale.
Da una semplice idea o proposta, che potrebbe essere un interessante contrasto tra forme o colori, Marco A. Vignati inizia a sviluppare la forma definitiva dell'opera d'arte. Non c'è un progetto iniziale, ma l'obiettivo della ricerca è trovare le sorprendenti opportunità di espressione che alcuni elementi casuali gli danno. Può essere un trattino, un segno o una sfumatura di colore. Il racconto della storia viene fuori gradualmente, e ciò che viene rappresentato è sempre uno scontro o una separazione tra elementi che mettono in relazione le loro energie. Per questo non si può parlare di arte astratta: ci sono ombre e luci, lati alti e bassi: è un'altra realtà. Questa è inafferrabile e in costante movimento. Non possiamo vederla chiaramente, ma possiamo percepire le sue energie.
Ricordando ancora le regole in principio menzionate: mascherina obbligatoria, massimo 5 visitatori presenti contemporaneamente all’interno, soluzione idroalcolica per l’igienizzazione delle mani a disposizione dei visitatori. Ingresso libero.