Il 'La la la tour' di Piero Sidoti, dalla Germania a Udine
Un festival con la effe maiuscola, il blasonatissimo Rheingau Musik, per un artista che tiene alto il nome della musica d’autore italiana: domenica 9 agosto, Piero Sidoti e le bellissime canzoni di LA LA LA saliranno su uno dei palchi più importanti d’Europa! Uno splendido avvio di tour, dunque, griffato da Produzioni Fuorivia e impreziosito da cinque grandi compagni d’avventura: Claudio Dadone (chitarre), Antonio Marangolo (sax), Antonio Della Marina (tastiere, onde sinusoidali), Nicola Negrini (contrabbasso, U-bass) e Giorgio Fritsch (batteria).
Dopo la tappa tedesca, il viaggio di LA LA LA porterà Sidoti su un altro palco di rilievo, quello del Festival della Mente di Sarzana (5 settembre, special guest l’amico d’infanzia Giuseppe Battiston), e poi a Udine, sotto il doppio segno di Produzioni Fuorivia e del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Friuli Doc 2015 (11 settembre, Teatro Palamostre). Questa l’ottima line-up della data udinese: Giancarlo Bianchetti (chitarre), Piero Ponzo (sax, clarinetto), Antonio Della Marina (tastiere, onde sinusoidali), Nicola Negrini (contrabbasso, U-bass) e Claudio Giusto (batteria).
Ci sono quelli che aspettano e ci sono quelli che cercano. Piero Sidoti ha indagato con gli strumenti dell’arte cantautorale su entrambe le categorie, su entrambe le tipologie, dedicando l’album Genteinattesa (Targa Tenco 2010) alla prima e dedicando i pezzi del nuovo album, LA LA LA, alla seconda. Gente che cerca. Ma gente che cerca cosa? Il senso. Il significato. La risposta. «I protagonisti delle canzoni sono persone alle prese con le piccole grandi incognite del vivere – spiega, infatti, il cantautore udinese – e cercano di afferrare qualcosa di inafferrabile, di impalpabile. Qualcosa che è più sottile anche di un elemento infinitesimale. Ecco, quindi, la ricerca di piccoli segreti, di misure esatte, di storie misteriose, nella speranza di trovare gli indizi che conducono al tesoro nascosto. Al fatidico valore di X».
Inno all’incongruenza, all’errore, al paradosso e all’anomalia, LA LA LA riflette con ironia acuminata sull’impossibilità – sull’inutilità – di applicare alla vita logiche rigide e definizioni analitiche. Del resto, come diceva Albert Einstein, «La cosa più bella che noi possiamo provare è il senso del mistero: esso è la sorgente di tutta l'arte e di tutta la scienza».