Moni Ovadia in concerto a Cervignano
Il 20 marzo 2015, alle 21, torna sul palcoscenico del Pasolini di Cervignano Moni Ovadia che, con la sua “Orchestrina Adriatica” presenta per la prima volta in regione, la recente produzione dal significativo titolo Trasponde.
In questo affascinante spettacolo il Mare Adriatico torna ad essere, come in passato, un ponte tra le sue sponde, a collegare mondi un tempo uniti politicamente e culturalmente, che la grande Storia ha separato, ma che continuano a mantenersi in contatto grazie a quanti credono alla cultura come strumento di comunicazione finalizzata a ritrovare il dialogo tra i popoli. Trasponde è uno spettacolo basato sull’intreccio di racconti e brani popolari dell’area adriatico-mediterranea e composizioni originali di Giovanni Seneca in un intrigante equilibrio tra colto e popolare, tra classicismo e modernità. I canti presentano elementi nelle lingue locali, quali bulgaro, serbo, greco,ladino, turco e vari dialetti italiani. Si tratta dunque di un repertorio plurilingue, in cui talora una stessa melodia accompagna testi in lingue diverse, talora una stessa canzone si compone di strofe in varie parlate.
Un esempio è la canzone Uskudara o Tsura che può essere l’emblema di questo spettacolo. Probabilmente appartenente al repertorio sefardita, si conserva in numerose varianti linguistiche accompagnate dalla stessa melodia come spesso succede nella tradizione folklorica. Ogni comunità nazionale ne rivendica la creazione originaria. Nella versione bulgara, macedone e serba è un canto d'amore che parla di una bellissima donna oggetto di desiderio universale. La versione bosniaca accompagnava i giovani in partenza per la guerra. La versione in giudeo-spagnolo è una classica "serenata" dell'innamorato inquieto davanti alla porta chiusa dell'amata (tema molto ricorrente del repertorio ladino). Il repertorio musicale balcanico si intreccia, soprattutto nel corso del XIX secolo, a tendenze della musica occidentale europea.
Di particolare interesse, infine, l’organico dell’orchestrina adriatica, strumenti magici rapiti da luoghi conosciuti che rivendicano la loro appartenenza a popoli e culture diverse e ricordano le sonorità sepolte nella nostra memoria ,come le tre chitarre mediterranee (classica, battente e flamenca), le numerose percussioni(riq, darbuka e i tamburi a cornice) il contrabbasso, la fisarmonica e l’organetto.