Udin&Jazz chiude con Chick Corea e Juri Dal Dan
Un'edizione che rimarrà sicuramente scritta negli annali, quella numero 25 di Udin&Jazz, che si conclude in grande stile, con un doppio appuntamento venerdì 31 luglio. Alle 18.30 sul palco di Corte Palazzo Morpurgo viene presentato il nuovo progetto del trio del fantasioso pianista Juri Dal Dan(Juri Dal Dan, pianoforte; Romano Todesco, contrabbasso; Luca Colussi, batteria) con la partecipazione del sax di Francesco Bearzatti, ancia friulana universalmente nota, e pluripremiata da molte classifiche jazz.
Si tratta dell’anteprima assoluta di "Josef", un lavoro dedicato alla memoria dello scomparso musicista Giuseppe Orselli (una suite in tre movimenti) che diventerà anche un disco del catalogo di Artesuono. Insieme al nuovo progetto, altri brani originali accostati ad alcune pagine composte dallo stesso Dal Dan. Il trio, formatasi nel 2002, ha all’attivo quattro dischi: “Juri Dal Dan Trio” autoprodotto, uscito nel 2004, “Africa Personale”, registrato nel 2006, con la partecipazione di Francesco Bearzatti e la Pordenone Big Band, “Trilogia di un Viaggiatore” pubblicato nel 2010 da Artesuono, con la partecipazione di Federico Missio ed Ermes Ghirardini e “Solitudini”, del 2012, ancora con Francesco Bearzatti.
Alle 21 il grande finale si attende in Castello con il recital di solo piano di Chick Corea, un'icona assoluta del pianoforte, da decenni riconosciuto per il suo talento interpretativo e compositivo a livello planetario. Chick Corea è anche uno dei compositori più prolifici del secolo e la sua creatività non sembra aver mai subito degli arresti, visto il volume impressionante di dischi realizzati nel corso degli ultimi 40 anni. Dall’avanguardia al bebop, dalle canzoni per bambini allo straight ahead, dalla fusion più vigorosa a esaltanti incursioni nella musica classica, durante la sua illustre carriera Chick ha toccato un numero incredibile di generi musicali pur mantenendo uno standard di eccellenza davvero sorprendente.
È il quarto artista al mondo più nominato ai Grammy Awards (36 le nominations e 22 i premi, di cui due anche quest’anno, come miglior assolo, nel brano Fingerprints e come miglior album strumentale per "Trilogy") oltre che da decenni stella indiscussa delle classifiche di DownBeat.