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"Tir", il film del friulano Alberto Fasulo al Festival di Roma

Dopo "Zoran, il mio nipote scemo", un altro successo per la Tucker Film, la casa cinematografica che porta il marchio Cec e Cinemazero. "Tir" è il secondo lavoro di Fasulo, dopo il pluripremiato "Rumore Bianco"

Il regista friulano Alberto Fasulo, notissimo per il pluripremiato Rumore Bianco, sarà in concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con TIR. L’annuncio è stato diffuso dal direttore artistico Marco Müller, nel corso della conferenza stampa di presentazione, e testimonia il momento d’oro che sta vivendo la scena cinematografica del Friuli Venezia Giulia: dopo Zoran, il mio nipote scemo, la commedia di Matteo Oleotto premiata alla Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia, i riflettori si stanno appunto per accendere su TIR. In entrambi i casi, la distribuzione porta il marchio della Tucker Film, nata dall’unione fra il CEC di Udine e Cinemazero di Pordenone, che ha già griffato cinque capolavori della nuova onda asiatica (Departures, Poetry, Simple Life, Confessions, In Another Country), oltre ad Amore Carne di Pippo Delbono e allo stesso Rumore Bianco di Fasulo.

TIR racconta la storia di Branko, un ex professore di Rijeka, che da qualche mese è diventato camionista per un’azienda italiana. Una scelta più che comprensibile: adesso guadagna tre volte tanto rispetto al suo vecchio stipendio d'insegnante. Eppure tutto ha un prezzo, anche se non sempre quantificabile in denaro. Da piccoli ci dicevano: «Il lavoro nobilita l'uomo». Ma oggi sembra diventato vero il contrario: è Branko, con la sua efficienza, la sua ostinazione, la sua buona volontà a nobilitare un lavoro sempre più alienante, assurdo, schiavizzante.


 

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