Al cinema: "Il cavaliere oscuro - il ritorno" di Christopher Nolan
Ritorna dopo la pausa estiva la rubrica di Luigi Virgolin sulle ultime uscite cinematografiche in sala. Questa volta ci presenta l'ultimo episodio della lunga saga di Batman
Ci eravamo lasciati prima della pausa estiva con il discusso rilancio dell’Uomo Ragno in una nuova serie; riprendiamo ora il filo dei titoli in sala con un altro supereroe, proveniente questa volta dalla scuderia DC Comics: Batman, giunto al terzo e definitivo capitolo della saga che gli ha cucito addosso il talentuoso prestigiatore Christopher Nolan.
“Felice il paese, che non ha bisogno di (super)eroi”, si dirà, storpiando il poeta. Ma tant’è. I tempi sono bui, e c’è bisogno di rinforzi speciali. Infatti la fortuna (e la bravura) dell’operazione di Nolan sta anche nell’aver spogliato il mito degli elementi gotici e barocchi in cui era immerso dai tempi di Tim Burton, ed aver calato Gotham City e i suoi abitanti nella contemporaneità, la nostra contemporaneità, disseminando la trilogia di rimandi al presente minaccioso e post-11 settembre.
IL FILM IN SALA A UDINE E PROVINCIA
Gotham ha assunto una piega decisamente legalitaria, in virtù del decreto Dent (il procuratore distrettuale assurto ambiguamente ad icona redentrice nel secondo episodio) che ha spazzato via la criminalità organizzata; ma il male ha ripreso ad ordire le sue trame nel sottosuolo, riproducendosi a macchia d’olio sotto la superficie (Deggett, che mira al patrimonio della Wayne Enterprises, suona come to dig, scavare).
Il cattivo di turno, Bane, è l’icona sfigurata e distorta di istanze populiste: dietro di lui si agitano come spettri sommosse anarchiche e proletarie (vengono in mente, dev’essere lo spirito dei tempi, le rivolte di Cosmopolis), assalti alla Borsa Valori, tribunali del popolo, il Terrore del periodo rivoluzionario: insomma, una “tempesta sta arrivando”. Lo fronteggia un Batman sempre più serioso e conservatore, in un’escalation di armamenti e dispiegamenti tecnologici da scenario catastrofico. Un duello finale tra orfani, cresciuti tra le ombre delle loro esistenze, mentre il mito vive e si spande sugli schermi in diretta televisiva.
