Analisi del film, al visionario si 'scompone' Barry Lyndon
Barry Lyndon - il capolavoro che Stanley Kubrick trasse nel 1975 dal romanzo di William M. Thackeray, recentemente tornato in sala in versione restaurata in occasione dei suoi 40 anni - sarà oggetto dell’Anatomia del Film in programma domani giovedì 29 gennaio alle ore 17.30 al Visionario. La lezione, in puntata unica, sarà curata come sempre dal critico Giorgio Placereani. Ingresso libero e riservato ai soci della Mediateca Mario Quargnolo (tesseramento gratuito negli orari di apertura della struttura).
Per prenotazioni: giulia@cecudine.org / 0432.299545.
Con Barry Lyndon, Kubrick affronta il genere del film storico con meticolosità assoluta, creando la più ampia e rigorosa rappresentazione del Settecento che il cinema abbia mai realizzato. Partendo dalle avventure di Raymond Barry (interpretato da Ryan O’Neal) e di Lady Lyndon, il film ripercorre il Settecento come fosse un museo di cera (l’incarnato dei volti, il lume delle candele), come uno viaggio nella pittura dell’epoca. Vivono, questi tableaux, vivono ansiosamente di ambizioni fallaci, rovine annunciate, sentimenti corrotti, disillusioni, soprusi, umiliazioni.