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"Caporetto non si può dire", una settimana di appuntamenti a 100 anni dalla disfatta

Dal 2 al 7 novembre Mario Perrotta presenta il suo progetto in città, fatto di spettacoli, workshop e incontri

Una settimana di appuntamenti tra spettacoli, workshop e incontri per riflettere sull'orrore della guerra e sensibilizzare le nuove generazioni al valore della pace. È stato presentato oggi a palazzo D'Aronco, "Caporetto non si può dire", il programma di iniziative curato dal regista e scrittore Mario Perrotta. Il progetto è stato voluto fortemente voluto dal Comune di Udine in occasione del centenario di uno dei più controversi e tragici eventi bellici della storia italiana.

Le iniziative

Il programma di iniziative sarà aperto giovedì 2 novembre alle 11 al teatro San Giorgio dallo spettacolo "Milite Ignoto – quindicidiciotto", riservato agli studenti degli istituti scolastici cittadini. Dal 4 al 6 novembre gli allievi dell'Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe parteciperanno a workshop curato da Mario Perrotta. Il gran finale è in programma invece in Castello, martedì 7 novembre alle 21, con lo spettacolo "Caporetto non si può dire", un evento speciale ideato e diretto sempre da Mario Perrotta.

Honsell

«Se ha senso ricordare Caporetto è solo per condannare la guerra in tutte le sue forme – è il pensiero del sindaco di Udine, Furio Honsell –. La miopia che porta tanti Paesi a privilegiare le spese militari rispetto a quelle per l'educazione è all'origine di tanti mali sia in Italia sia nel resto del mondo. Durante la Belle Époque Udine era una città fiorente e ricca di innovazione. Ma proprio a causa del primo conflitto mondiale e di tutta la diaspora friulana che ne seguì, in quel primo dopoguerra conobbe forse il periodo più buio della sua storia».

Perrotta

«Caporetto non si può dire, ancora oggi - sottolinea l'artista -. Gli si gira attorno. Non gli storici e gli studiosi specializzati, ma in ambito culturale, così come nella coscienza degli Italiani, l’argomento è stato sempre rifuggito. A cento anni di distanza è il momento di scoperchiare l’indicibile restituendo le giuste proporzioni a un fenomeno che, da sconfitta militare, si è trasformato in un rimosso, qualcosa su cui tacere. L’intento del progetto speciale è dunque ridisegnare la vicenda “emotiva” di Caporetto e della ritirata sul Piave attraverso le memorie dei soldati, degli ufficiali e dei civili che ne furono artefici o vittime e offrire un’occasione di riflessione su quegli eventi e sul silenzio che li ha accompagnati fino ad oggi in campo artistico e nella coscienza comune. Per farlo, ho deciso di lavorare con attori e musicisti del territorio e “occupare” artisticamente diversi luoghi della città di Udine – Capitale della grande Guerra – con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni al valore della pace e all’importanza della memoria quale unico strumento per comprendere il passato, organizzare il presente e immaginare un futuro. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto: gli artisti, i tecnici, tutti gli organizzatori, gli uffici e gli enti coinvolti e in particolare la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Udine che lo hanno voluto e sostenuto quando era ancora un’idea su dei fogli di carta. Senza tutti voi, sarebbe ancora là».

Pirone

«Siamo molto contenti di sostenere, di intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella Sua Struttura di missione che segue gli anniversari di rilevanza nazionale, questo nuovo progetto artistico di Mario Perrotta e della sua compagnia, “Caporetto non si può dire”. Udine è stata, per la sua posizione geografica, al centro delle vicende europee durante il primo conflitto mondiale e la disfatta di Caporetto, avvenuta esattamente cento anni fa, rappresentò un momento di svolta per l'intero Paese: la guerra porta sempre distruzione, fame e miseria, costringe alla profuganza le persone innocenti. Questo spettacolo, in prima nazionale, si basa sulla memoria degli archivi di chi visse quegli eventi, mira a colmare un vuoto artistico ed è pienamente in sintonia con l'esposizione, promossa dall'amministrazione comunale, “L'offensiva di carta. La grande guerra illustrata dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo” in corso presso i locali stessi del Castello dove verrà rappresentato lo spettacolo. Udine diventa così un piccolo grande laboratorio europeo della nostra contemporaneità che rilegge, riflette, ricompone i pezzi di un’umanità che non rinuncia ad affermare la necessità della pace».

Il programma

Giovedì 2 novembre, ore 11.00

Teatro San Giorgio

Milite Ignoto – quindicidiciotto

spettacolo di e con Mario Perrotta

riservato agli studenti degli Istituti scolastici di Udine

Dal 4 al 6 novembre

Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe

Workshop

Laboratorio con gli allievi attori dell'Accademia Nico Pepe

a cura di Mario Perrotta

Martedì 7 novembre, ore 21.00

Castello di Udine

Caporetto non si può dire

Evento speciale ideato e diretto da Mario Perrotta

Ingresso gratuito: Arco Bollani – Piazza della Libertà

Posti limitati, prenotazione obbligatoria

con

Mario Perrotta, Paola Roscioli

Musiche dal vivo

Mattia Tomat - sax soprano

Andrea Bassi - sax contralto

Matteo Sincovich - sax tenore

Mia Fiorencis - sax baritono

e la partecipazione degli allievi attori dell'Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine

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