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La bandiera friulano/aquileiese al Lussari contro l'Europa dei nazionalismi

Il Fogolâr Civic alle celebrazioni per ricordare l'inizio della Grande Guerra

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Il fatto che oggi gli Asburgo, per commemorare il centenario del tragico attentato nazionalista di Sarajevo, che trascinò il Vecchio Continente, oltre al resto del mondo, in una terribile guerra 'fratricida', foriera di ulteriori divisioni e genocidi, abbiano scelto proprio il Santuario di Monte Lussari, nel nostro Friuli Venezia Giulia, santuario dedicato a una Vergine proclamata Regina d'Europa al crocevia delle genti latine, slave e germaniche,  appresentaculturalmente un punto d'onore per la nostra regione e il rinnovato riconoscimento di un ruolo del territorio irriducibile entro le logiche parziali di uno Stato nazionale”: questo il primo commento del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, che il 28 giugno 2014, nell'anniversario dell'assassinio nel 1914 dell'erede al trono austro-ungarico Francesco Ferdinando e consorte, ha raggiunto, insieme a una delegazione sociale con bandiera aquileiese, la cima del Lussari per partecipare alle occasioni di rimembranza organizzate dall'Ordine di San Giorgio della Casa d'Asburgo-Lorena. “Nei centenari della Grande Guerra – ha soggiunto Travain -, oltre a rendere omaggio a tutte le vittime e a condannare senz'altro i 'carnefici' di quel tremendo conflitto, il nostro  movimento, sin dalle origini di chiara d'impronta localista ed europeista ovvero euroregionalista, che si rifà ai poliedrici miti di un Friuli compendio continentale e di un'Aquileia 'madre e reina' di tante nazioni della Mitteleuropa, coerentemente non può non esprimere - mutatis mutandis - nell'attualità una vicinanza culturale maggiore nei confronti della “causa asburgica”, propugnatrice di un modello di Stato sovranazionale fondato su principi di unità nella diversità, oltreché di proverbiale, indimenticataonestà di governo, prefigurazione di un ideale di unione di popoli il cui progetto è stato ripreso in Europa non senza difficoltà solamente dopo superato il baratro di due orrendi conflitti mondiali”. In tale occasione la delegazione del Fogolâr Civic ha anche incontrato l'arciduca Giorgio d'Asburgo-Lorena, intervenuto alla commemorazione in rappresentanza della Casa d'Austria.

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