"Alchimia del colore"
Inventai il colore delle vocali! A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu, Disciplinai la forma e il movimento di ogni consonante, e, con ritmi istintivi, mi lusingai d'inventare un verbo poetico e accessibile, un giorno o l'altro a tutti i sensi. Riservavo la traduzione. Fu all'inizio uno studio. Scrivevo silenzi, notti, segnavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini.
(Una stagione all'inferno" in Opere (Mondadori, 2006), trad. it. Diana G. Fiori)
L'intento di questa mostra è di proporre una fruizione come scrive Rimbaud
"poetica e accessibile", per collocare al centro, privilegiare, il dialogo tra l'osservatore e l'opera d'arte.
Musica, colore, naturalezza, spontaneità, anteponendo per il tempo necessario le spiegazioni, i paradigmi storico artistici e le definizioni troppo circoscritte.
Indispensabili la sola libertà di pensiero e l'intenzione di infrangere la superficie della tela per immergersi nell'essenza dei quadri, nella compresenza di tonalità e sfumature, di bagliori di luce e di penombre, di suggestioni che sconfinano oltre i margini delle cornici in un impeto vitale: un essere organico e pulsante.
Un abbandono permesso da un linguaggio rigoroso, equilibrato, che parta dai fondamenti della pittura per evocare dimensioni e panorami di senso più complessi, per consentire un'interpretazione plurale delle opere, senza circoscrivere l'immaginario e frenare il gioco di corrispondenze e impulsi salutari.
A cura di Stefania Segatta