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Omaggio a fustigatori e vittime di malasanità al pozzo dell'antico ospedale

Dai paraventi a tutela dell'intimità dei ricoverati alla prevenzione contro le montanti infezioni ospedaliere: questo nel “cahier de doléances” presentato dal Fogolâr Civic, che promette battaglia aprendo un nuovo fronte a tutela dei diritti della cittadinanza...

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Festeggiare la nascita di una città significa anche celebrare lo sviluppo di un senso civico che anche a Udine si è tradotto nel corso dei secoli in attenzione nei confronti delle fasce più deboli della cittadinanza, non ultimi i malati. Da qui il fiorire sin dal Medioevo d'importanti opere di assistenza rappresentate da talune particolarmente significative confraternite: prima fra tutte quella duecentesca di Santa Maria della Misericordia ovvero dei Battuti, prima matrice dell'Ospedale udinese. Senso civico e umana carità richiamano da sempre a presidiare quel campo!” ha detto il prof. Alberto Travain, presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, che, in occasione dei festeggiamenti per il 794° Compleanno della Città, il 13 settembre 2017, in “Place dai Grans” o “XX Settembre”, presso il pozzo dell'antico Ospedale, ha introdotto una cerimonia sinora insolita a Udine, nella cornice delle spontanee celebrazioni annuali del genetliaco urbano: un “omaggio civico a fustigatori e vittime di malasanità”, “a cjastics e batûts di sanitât clope”, con appensione di “cahier de doléances” ovvero di pubblica petizione od appello che dir si voglia, “per la prevenzione della malasanità”, in versione bilingue italiana e friulana.

A seguire, il testo, nella duplice veste, rivolto alla civica attenzione di tutti e teso alla più ampia mobilitazione. (Versione italiana) “Mille senz'altro sono le istanze di verifica e di presidio che una comunità civile ha pieno titolo di avanzare a protezione dei propri malati presso Istituzioni la cui legittimità è da pesarsi significativamente sulla qualità della tutela offerta alla popolazione inferma ed ospedalizzata. Due se ne scelgono, dunque, quest'anno, nell'anniversario di fondazione urbana udinese, richiamo a remote radici locali di civiltà e di coscienza civica: una, minimale ma basilare, a salvaguardia dell'intimità delle persone; l'altra, eclatante, a garanzia effettiva dell'incolumità del ricoverato.

1 - Non potrà dirsi, quindi, tutelata la dignità umana qualora pazienti allettati dovessero essere costretti a svolgere i propri bisogni fisiologici quotidiani senza la civile ordinarietà di una paravento atto a preservarne debita privatezza.

2 - Non potrà darsi adeguatamente per garantita la sicurezza dei cittadini ricoverati qualora degenze a scopi di cura ovvero d'intervento determinati potenzialmente debbano comportare rischio di contrazione d'infezioni anche gravi e talora mortali, il cui dilagare pare più comodo attribuire a conseguenza d'eccesso di antibiotici che magari al livello di pulizia e precauzione effettivo riscontrabile nelle sedi ospedaliere su cui ineludibilmente risulta essere imperativo investire e sorvegliare.

Un appello a tutta la cittadinanza, alle sue istituzioni e forze sociali, alla stampa libera: siano fermo presidio a tutela dei malati, nel grato rispetto del migliore personale sanitario ma anche nella salutare censura dei soggetti che dovessero mancare al loro ruolo professionale, ispettivo e politico-amministrativo nel più proficuo quadro di una sanità seria ed empatica nei confronti dell'umanità dolente!”.

(Versione friulana) nella prossima pagina


“Mil a son dal sigûr lis domandis di verifiche e di controi che une comunitât civîl e je in dirit di presentâ par travuardie dai siei malâts là di Istituzions che il lôr titul di sei al è di pesâlu in particolâr su la cualitât di chê pupilance che i proferissin ae int malmetude e che e je in ospedâl. Dôs si indi sielzin, chest an, tal inovâl dal implant de citât di Udin, rivoc locâl di lontanis lidrîs di civiltât e di cussience civiche: une, minime ma di fonde, par rivuart de intimitât des personis, chê altre, grivie, par garanzie di vite dal ricoverât.

1 - No si podarà, alore, fevelâ di travuardie de dignitât umane co pazients costrenzûts tal jet a fossin pardabon obleâts a fâ i lôr bisugns di ogni dì cence la civiltât di un parevint ordenari che al difindi il sacrosant lôr privât.

2 - No si podarà dî ben garantide la sigurece de int ricoverade co ricovars par fin di cure o ben di intervents definîts si prossumi che a vedin di fâ riscjâ di cjapâ infezions ancje penzis e mortifaris des voltis, che dal lôr slargjâsi al somee plui comut dâi la colpe a seguit di ecès di antibiotics che magari al vêr nivel di pulizie e precauzion che si cjatisi tai ospedâi che su chel nol è di mancjâ par nissune reson di meti fûr bêçs e di controlâ.

Un apel pai citadins ducj cuancj, pes lôr istituzions e fuarcis sociâls, pe libare stampe: che a stedin in vuaite a pro dai malâts tal rispiet plui agrât dal personâl sanitari chel miôr ma ancje tal just tamesâ chei sogjets che a mancjassin ae lôr funzion di lavôr, control e politiche-aministrative tal cuadri biel di une sanitât serie e compassionevul viers de umanitât induliade!”. L'idea di raccolte di firme e mobilitazioni su questi temi è stata subito accolta tra il pubblico di rappresentanze ed esponenti del civismo locale intervenuti. È riecheggiata la “vox populi” secondo la quale “al jere miôr cuant che a jerin lis muiniis”, le mitiche suore dal pugno di ferro che garantivano rigore e ordine nei reparti, e soprattutto l'idea verificabile che l'affidamento in appalto esterno del servizio pulizie nelle strutture ospedaliere non sia in genere corrisposto a un miglioramento significativo delle garanzie di prevenzione contro il rischio clinico. Presenti delegazioni oltreché dei promotori Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, anche dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest” e della Veneranda Confraternita del Santissimo Crocifisso. Il Fogolâr Civic apre, così, un altro fronte della sua battaglia per i diritti della cittadinanza.

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