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Compleanno numero 1566 del castello di Udine

Nuova iniziativa del civismo udinese e friulano raccolto dal Fogolâr Civic per rilanciare nell'attualità l'idea di una Udine “Nuova Aquileia” culturale, economica e politica nel cuore del Friuli e della Mitteleuropa. Intitolato popolarmente al 18 Luglio lo spiazzo antistante all'ingresso al Castello.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Nel mezzo siede la città, ch’eresse / Attila, et gli Hunni, onde il suo nome ottenne / nobil città, ch’ad Aquilea successe, / che inanzi a quel flagello a terra venne; / et lo stesso crudel, che l’una oppresse, / sollevò l’altra, ove il suo campo ei tenne: / così si cambia il mondo, et le ruine / son de le cose ad un principio, et fine”. Questi, i significativi versi del nobile friulano cinquecentesco Erasmo di Valvasone, che hanno introdotto una nuova particolare iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”. È la prima volta, infatti, che la data del 18 luglio viene celebrata popolarmente come “Compleanno del Castello di Udine” e ciò per il fatto – spiega il presidente del sodalizio, prof. Alberto Travain – che storicamente la località venne considerandosi predestinata dal barbaro Attila a sostituire l'antica metropoli di Aquileia, che egli, prevalendo su resistenza eroica, devastò proprio il 18 luglio 452, facendo innalzare anche, secondo leggenda, quel colle udinese che gli avrebbe permesso di godersi la vista dell'incendio della città romana, nel giorno stesso, tra l'altro, in cui, 388 anni prima, il fuoco divorava ferocemente la Roma di Nerone. Attila distruttore ma anche fondatore: “Flagello di Dio” e “Padre della Patria”: così l'ha descritto il leader “fogolarista”, che non ha mancato di segnalare un interessante legame tra Udine, cuore storico di un Friuli crocevia d'Europa, e Strasburgo, sede contemporanea di un Parlamento europeo, città, per l'appunto, entrambe di vantata fondazione attilana! In una sua appassionata orazione “in marilenghe” di fronte ad autorità e popolo ossia a rappresentanze istituzionali e socioculturali della città, tenuta il 18 luglio 2018 all'ingresso sud del fabbricato del Castello udinese, il prof. Travain ha sviscerato il senso dell'iniziativa: quello di richiamare la città di Udine alla autocoscienza e alla volontà di una rinnovata “missione aquileiese”, con un invito alla nuova rappresentanza comunale a non appiattirsi sulla mera amministrazione bensì a lanciarsi in un'auspicata impresa culturale, economica e politica volta a ridonare a Udine un ruolo centrale non solamente in ambito friulano ma anche internazionale alpino-adriatico o euroregionale che dir si voglia. In fascia tricolore, il vicesindaco rag. Loris Michelini, anch'egli intervenuto in buona lingua friulana, si è soffermato sull'importanza della promozione della memoria storica territoriale anche come forma di educazione civica e morale formante a positivi sensi di appartenenza, orgoglio e apertura all'immaginazione e alla progettazione di orizzonti validi per il futuro della comunità. Il “cameraro” presidente dell'Arengo civico, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, ha portato il saluto della cittadinanza udinese raccolta nella storica assemblea popolare, mentre, cogliendo spunto dalle suggestioni “euroaquileiesi” proposte dal prof. Alberto Travain, l'arch. Giuseppe Vacchiano, presidente della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”, prima Pro Loco cittadina d'Italia, ha rilanciato l'esperienza locale dell'adesione del Comune al circolo delle “Città d'Europa” al tempo del sindaco Cadetto. Mentre nel cielo si profilava un benaugurale “arc di Sant Marc”, un arcobaleno, il “cappellano” del Fogolâr Civic, don Tarcisio Bordignon, noto benefattore sociale, benediva la targa – bilingue italiano-friulano – d'intitolazione popolare dello spiazzo antistante quell'ingresso castellano, che il sodalizio ha denominato autonomamente “Belvedere 18 luglio / Bielvedê 18 di Lui” affinché – come riportato – “quest'altura, seggio trionfale unno e mesto sacrario delle genti aquileiesi, da cui il tiranno invasore poté facilmente ammirare le sue devastazioni, e in particolare questo terrazzo, affacciato alla piana dell'antica metropoli, serbino, così, la più cara memoria degli avi in lotta contro la barbarie e di una patria gloriosa che unì tanti popoli con i sentimenti e con la cultura, indicando a tutti, locali ed ospiti, l'eredità e la missione affidate a questa città di Udine”. “Nessuno ci vieta di chiamare un luogo come vogliamo, tanto più un luogo anonimo” ha detto il prof. Travain: “È nostra intenzione, infatti, 'intitolare' idealmente, ogni anno, in occasione dell'anniversario del nostro Castello, un luogo, uno spazio, un elemento, a fatti, figure e valori che riteniamo di segnalare culturalmente alla cittadinanza. Se, poi, questo, può essere recepito anche a livello ufficiale, ben venga. Non è la prima volta che il Fogolâr Civic 'intitola' dei luoghi. Ricordo la rotonda verde di Piazzale della Repubblica, che il nostro sodalizio, poi avallato dall'Arengo cittadino, ha idealmente 'intestato' alla compianta civista Francesca De Marco, indimenticata promotrice e presidente dello storico Coordinamento Civico Udinese 'Borgo Stazione'. Il nostro è un modo un po' 'garibaldino' di contribuire, da cittadini, a vivificare il territorio e incrementarne il richiamo a memorie virtuose della comunità. Ringrazio il carissimo collaboratore, lo storico Alfredo Maria Barbagallo, che mi ha suggerito proficuamente l'intitolazione di quest'anno”. Dopo la benedizione della targa, sono seguiti gli onori popolari ai combattenti e ai caduti aquileiesi di 1566 anni or sono. All'ordine friulano “aptac – presentîr”, le bandiere dei cinque “quintieri” storici udinesi e friulani del tempo del grande Patriarca Bertrando si sono inchinate in direzione di Aquileia mentre autorità e cittadinanza convenute hanno osservato il canonico minuto di silenzio in ossequio ai padri in lotta contro le invasioni barbariche. “L'amaro calice della sconfitta oggi idealmente lo rinnoviamo brindando a quei nostri valorosi eroi con un calice di tokaji ungherese del 2007, richiamo ad Attila che dei magiari oltreché di Udine è considerato 'Padre della Patria' e memoria mesta di un 'fallimento' dell'Unione Europea che proprio in quell'anno proibì ai friulani di continuare a chiamare tocai uno dei loro più famosi vini”: così, Travain, al momento del brindisi, concluso dal canto “Oh ce biel cjiscjel a Udin”. Apprezzato, poi, l'intervento dello storico romano Barbagallo, il quale, idealmente a nome dalla sua città, ha voluto ringraziare gli aquileiesi per la disperata resistenza opposta allora agli Unni, resistenza che salvò l'Urbe ritardando l'avanzata di Attila verso l'Italia e facilmente permettendo alle legioni di convergere magari alle spalle dell'invasore. Riprendendo l'accenno di Travain all'antica associazione proposta da poeta Erasmo di Valvasone tra Friuli fisico e teatro classico, ossia un emiciclo di monti e colline degradanti, come scalinate, verso la pianura ed il mare, lo scrittore e blogger sandanielese Maurizio Di Fant, delegato del Fogolâr Civic per rapporti con il territorio, ha concluso l'evento sottolineando come, di quel teatro, il Castello di Udine rappresenti il luogo più confacente ad ascolto e annuncio, auspicato luogo della ricezione delle istanze civiche nonché della loro più saggia e proficua rielaborazione politica. Chi ha orecchie da intendere... Oltre ai nomi citati, sono intervenuti alla cerimonia per il Fogolâr Civic i collaboratori maestra Manuela Bondio, sig. Attilio Calligaro, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Paola Taglialegne e sig.ra Mirella Valzacchi. Per l'Arengo sono intervenuti, inoltre, il procuratore arch. Amerigo Cherici e i consiglieri sig,ra Jolanda Deana e sig.ra Luigina Pinzano. Il Club per l'Unesco di Udine, presieduto dalla prof.ssa Renata Capria D'Aronco, era rappresentato anche da delegazione formata dai signori Renata Marcuzzi e Giovanni Papinutti. L'iniziativa, promossa dal Fogolâr Civic, insieme Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e al Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, si è svolta con il patrocino culturale dell'Arengo e in accordo con le Presidenze del Club per l'Unesco di Udine, della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”, dell'Associazione Antico Borgo Aquileia nonché del Circolo Culturale e Ricreativo “Nuovi Orizzonti”.

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