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Economia

Udine in zona arancione, le reazioni delle associazioni di categoria

I pareri di Coldiretti, Confartigianato e Confesercenti

"Comprendiamo perfettamente la criticità del momento, e ribadiamo ancora una volta che la salute viene prima di tutto. Ci preme però sottolineare come il livello di difficoltà delle microimprese, come bar e ristoranti, è sempre maggiore, la situazione sempre più complicata e difficile da gestire. Quindi, pur prendendo atto della necessità della Giunta regionale di dare l'ennesima stretta alle regole, facciamo appello affinché i ristori siano certi e celeri per tutte le microattività e i pubblici esercizi. Realtà economiche che, a differenza di altre categorie, non solo non incassano a sufficienza – nemmeno in fascia gialla – ma si trovano a dover affrontare spese fisse che stanno compromettendo la loro situazione". Commentano così da Confesercenti Fvg la notizia della nuova ordinanza regionale che riporta in zona arancione rafforzata le aree delle ex province di Udine e Gorizia a causa dell'impennata di contagi da Covid-19. "L'insofferenza si fa più palpabile ogni giorno che passa – hanno proseguito – lo abbiamo potuto leggere anche in questi giorni nelle recenti polemiche in merito a "Udine sotto le stelle". Malgrado l'iniziativa sia nata da ottimi propositi e abbia avuto un riscontro positivo, c'è stata una reazione che esprime il grado di difficoltà che numerose realtà si trovano a dover affrontare quotidianamente". Sull'ordinanza si sono espresse anche altre associazioni di categoria.

Confartigianato Fvg: "Cassa integrazione ferma ad agosto"

"Speriamo davvero tutti che questo, come ha detto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, sia “l’ultimo sforzo”. Se siamo convinti che la salute debba essere al primo posto, con altrettanta forza contestualmente a questa ennesima restrizione chiediamo che si metta mano a importanti ristori per le attività e i dipendenti penalizzati. Ristori che debbono andare bene oltre i codici Ateco, non capaci di coprire tutte le realtà colpite". Così commenta il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti. “La Regione – prosegue Tilatti – fa bene a fare pressing su tutti i soggetti che possano far fluire dosi sufficienti di vaccino, Confartigianato conferma la disponibilità a mettere a disposizione sue strutture sul territorio per una campagna di massa, ma deve farsi sentire dal Governo anche su altri fronti. Il pagamento della cassa integrazione straordinaria è uno di questi: i rimborsi agli enti bilaterali e alle aziende che la stanno anticipando ai lavoratori sono fermi ad agosto – aggiorna il presidente di Confartigianato Fvg –. C’è un ritardo di cinque mesi e le aziende non sono più in grado di anticipare tale cassa ai dipendenti, i quali a loro volta hanno famiglia. Su queste cose non si può scherzare. La tensione sociale è ormai altissima".

Coldiretti Fvg: «Chiusure comprensibili, ma ora subito i ristori»

"La situazione è tornata oggettivamente delicata dal punto di vista del contagio e dunque dobbiamo necessariamente prendere atto delle decisioni restrittive della Regione. Ma, nel contempo, non possiamo non ribadire la richiesta di ristori immediati anche alle aziende agricole che risultano pesantemente penalizzate sul fronte del canale ho.re.ca". Danilo Merz, direttore regionale della Coldiretti Fvg, ringrazia la Regione per la trasparenza della convocazione di martedì delle categorie economiche. Nel merito delle decisioni poi annunciate, dà atto al presidente Massimiliano Fedriga "di aver dato seguito con coerenza alle preoccupazioni manifestate in videoconferenza. Ma è ora sempre più urgente – aggiunge Merz – il pressing nei confronti del nuovo governo per contenere i danni economici di migliaia di imprese agricole, anche in regione, che vedranno una volta ancora bloccati i flussi di vendita in particolare al settore della ristorazione e della ricettività".
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