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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Turismo in Friuli Venezia Giulia: calano le presenze, stabili gli arrivi

I dati sono stati diffusi in occasione della Borsa internazionale del turismo di Milano. A fare da traino sono le località balneari, vero e proprio punto di riferimento per il "pubblico" d'oltralpe

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa istituzionale nello stand del Friuli Venezia Giulia alla BIT di Milano, durante la quale sono stati illustrati gli ultimi dati statistici, le linee strategiche di TurismoFVG per il 2013, le novità sviluppate dall’Agenzia in campo web, oltre alle novità dei consorzi turistici regionali e di importanti rappresentanti del turismo italiano.

Foto © Fabrice Gallina

Sono intervenuti, infatti, Andrea Babbi, direttore generale ENIT, Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi, Emilio Becheri, coordinatore del Rapporto sul Turismo Italiano, Paolo Sergardi del Dipartimento trasporti e turismo Pragma, Alberto Solenghi, direttore responsabile rivista Turisti per Caso e Yuri Barron, giornalista e caporedattore americano di In Your Pocket, Tommaso Vincenzetti, direttore marketing di Amadeus.

Presentati, inoltre, alcuni eventi di carattere culturale, sportivo e musicale che avranno luogo in Friuli Venezia Giulia, alla presenza di Antonio Devetag, presidente Mittelfest, Daniele Robba, direttore sportivo Barcolana, e Loris Tramontin, presidente di Azalea Promotion. E' stato proiettato, inoltre, un contributo video di Paolo Mieli, che è intervenuto sulle attività in programma per il Centenario della Grande Guerra 1914-2014 e l'importanza strategica di una regione come il Friuli Venezia Giulia in questo importante passaggio storico.
 Il direttore generale Edi Sommariva ha inoltre illustrato rapporto sul turismo 2012 in Friuli Venezia Giulia e comunicato i dati statistici del 2012.

I DATI SUL TURISMO IN REGIONE

Nel 2012 si sono registrati in FVG 2,1 milioni di arrivi e 8,8 milioni di presenze (Gli arrivi corrispondono al numero di clienti ospitati negli esercizi, le presenze , invece, al numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi stessi). Rispetto al 2011 il numero complessivo di arrivi è lievemente aumentato ( di oltre 6.000 unità pari a +0,3%), mentre è diminuito quello delle presenze ( di quasi 153.000 notti, pari a -1,7%).

Nel confronto tra 2012 e 2011 la sostanziale stabilità degli arrivi e il leggero calo delle presenze è la sintesi di andamenti molto differenti tra la componente italiana e quella straniera della clientela. Per gli italiani si osserva un calo sia negli arrivi che nelle presenze ( rispettivamente -1,4% e – 3,8%), mentre per gli stranieri crescono sia gli arrivi ( +2,3%) che le presenze (+0,6%).

Il risultato è che aumenta ancora il tasso di internazionalizzazione del nostro turismo ( le presenze straniere rappresentano ormai il 48,5% del totale mentre nel 2011 erano state pari al 47,4%), collocando il FVG nelle primissime posizioni del ranking delle regioni italiane (4° posto).

La permanenza media dei turisti nel 2012 si riduce ulteriormente ( è passata da 4,29 giorni a 4,21 giorni), sia per gli italiani (da 4,27 giorni a 4,17 giorni) che per gli stranieri (da 4,31 giorni a 4,24 giorni).

Come è noto la principale motivazione del soggiorno in FVG secondo le statistiche ufficiali è, si potrebbe dire “nonostante le apparenze”, quella balneare ( Lignano Sabbiadoro, Grado, ecc. sono le spiagge degli austriaci) che, in termini di presenze, coinvolge quasi i due terzi (62%) della clientela; segue la motivazione montana con il 10% e quella delle “perle d’arte” (3%), mentre vi sono il 17% delle presenze nei capoluoghi di provincia ed in quelli non altrimenti classificati.

Per la componente straniera l’incidenza della motivazione balneare è ancora maggiore, corrispondendo al 72% del totale delle presenze rilevate.

Da questa composizione scaturisce il risultato dell’anno 2012 che vede una diminuzione della componente balneare domestica in linea con quella riscontrabile a livello nazionale anche se un po’ più contenuta, una diminuzione assai più modesta della componente balneare estera, un aumento della domanda con motivazione d’arte e culturale ed il mantenimento delle proprie posizioni per la componente montana associata a quella ambientale.

Complessivamente si può affermare che la crisi c’è stata e si è sentita, ma che in Friuli VG i suoi effetti sono stati contenuti.
In Friuli Venezia Giulia si registra comunque un leggero aumento degli arrivi (+0,3%), perchè quelli esteri (+2,3%) sono aumentati più della diminuzione riscontrata per i nazionali (-1,4%). In termini di presenze la significativa diminuzione delle componente domestica (-3,8%) è stata compensata in parte dal leggero aumento (+0,6%) del movimento internazionale.

La crisi ha determinato una minore permanenza media dei clienti esteri, per i quali ha comunque tenuto la domanda d’arte e culturale che mostra un andamento positivo.

Se pensiamo che nel resto d’Italia sulla base delle anticipazioni prima descritte, l’anno appena trascorso viene giudicato come un “annus horribilis” per il nostro turismo, non possiamo che lusingarci della tenuta del settore in FVG, posto che il calo delle presenze è ormai un fenomeno fisiologico del turismo ( cambio di abitudini consolidate, ridotto potere d’acquisto e per alcuni Paesi come il nostro, l’acuirsi della crisi economica con disoccupazione crescente), con il quale devono e dovranno confrontarsi tutti.

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