Anche in Friuli Venezia Giulia ci sono sempre più traders online: cos'è e come funziona
Il mondo degli investimenti online suscita sempre e ancora molta diffidenza: Guido Albi Marini è uno dei più famosi trader indipendenti italiani e internazionali che spiega quali sono le caratteristiche del suo modello di investimento
Negli ultimi anni il mondo del trading online si è sviluppato in modo esponenziale anche grazie alle tante piattaforme commerciali che consentono praticamente a chiunque di iniziare a muovere i primi passi tra azioni, valute, indici, ecc. Il fenomeno, spesso guardato con diffidenza, ha cominciato a conquistare anche diverse persone in Friuli Venezia Giulia.
Quella del trading online è una materia per certi aspetti controversa, in quanto la percentuale di coloro che perdono i propri soldi è veramente impressionante: le statistiche parlano di oltre il 90%. Dall’altra parte si legge di traders che invece conseguono risultati costanti e possono vivere solo di questa professione. Per banche e Fondi, invece, la voce “proventi da trading” è una delle entrate più cospicue.
Cerchiamo di fare chiarezza con l’aiuto di un professionista che da molti anni pratica e insegna il trading. Un docente iscritto, tra i primi in Italia e nel mondo, al neonato Albo dei Docenti di Trading con certificazione rilasciata da Q-AID (accreditato ACCREDIA e quindi riconosciuto in pieno dal M.I.S.E Ministero delle Sviluppo Economico), Guido Albi Marini, ex banchiere, business man e da oltre 20 anni trader, allievo diretto di Joe Ross, uno dei più famosi traders al mondo. Un percorso iniziato «casualmente, come quasi tutte le cose importanti che capitano nella vita», ammette Albi Marini.
«Quello dei broker commerciali con approccio quasi invasivo è un problema che stiamo cercando di iniziare a inquadrare, lavorando con le istituzioni, le parti in causa e attraverso l’istruzione dei trader. I broker seri non avranno nulla da temere in quanto guadagnano unicamente dalle commissioni sui trade esplicitate chiaramente ad ogni operazione, mentre tutti gli altri, cosiddetti Broker “Market Makers”, che sono circa il 99% e che guadagnano mettendosi in contrapposizione al trader per lucrare dalle sue perdite dovranno iniziare a cambiare il loro modo di pensare al business».
Un cambio di tendenza che dovrebbe facilitare e rassicurare l’interesse di chi si approccia alla materia.
«Sono talmente rari i broker che non siano Market Makers che Joe Ross ha deciso di aprire una sua Trader House, la Joe Ross Fair Trading, per permettere finalmente ai trader di combattere ad armi pari con il mercato e non contro il proprio broker», continua Guido Albi Marini.
Guido Albi Marini e Joe Ross
Nuove forme di investimento
Oggi c’è anche molta curiosità di persone che, dovendo restare forzatamente a casa si stanno aprendo a nuove professioni online e, tra queste, il trading rappresenta spesso una scelta. «Il trading è un’ottima scelta ma come tale deve essere ponderata nei termini, nell’impegno e nelle decisioni che si andranno a prendere. Il trading è una professione, come il pilota di aereo, e richiede impegno, con la differenza che il pilota porta in volo persone e il trader porta in volo il suo denaro».
Chi vuole apprendere la materia dovrebbe per prima cosa porsi le giuste domande. «Quello che suggerisco – commenta Guido Albi Marini - è di trovare un’Accademia indipendente che possa mettere il novizio trader nelle condizioni di sapere le basi. Il trading offre indipendenza e raggiungimento delle libertà finanziaria», ammette confermando però che ci sono anche motivi per non farlo.
«Più che un motivo per non fare trading direi che ci sono persone non adatte al trading, chi da sempre la colpa agli altri, a chi vuole tutto e subito e chi crede alle favole. Il trading è una professione e come tale va studiata molto».
Per chi vuole saperne di più
Il consiglio che Guido Albi Marini dà a chi ha già intrapreso questa strada ma è ancora dalla parte di coloro che non guadagnano, è «tornare sui propri passi, scrivere tutto quello che si fa, analizzare quello che non sta funzionando e ripartire da lì. Un esempio: pensando al profitto e mai alla perdita il trader rischia troppo; durante la vita del trade ci sono moltissimi momenti in cui non si è in profitto ma in perdita. Se si è rischiato troppo pensando solo al profitto, in quel momento, presi dal panico per l’importo di perdita che si vede, il trader chiude la sua posizione per venderla. Tutto magari era perfetto ma era sbagliato l’ammontare messo in gioco. Se me ne accorgo riguardando tutto quello che è successo nel trade allora lo posso modificare».