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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Terziario in regione: la ripresa c'è, ma a fine anno 1.100 imprese in fumo

Presentato il focus sul secondo trimestre 2015 (indagine realizzata da Confcommercio Fvg in collaborazione con Format Research): crescono i ricavi, sale la fiducia, migliora il rapporto con le banche, più aziende utilizzano il «Jobs Act». Ma la previsione è di un forte saldo negativo tra aziende iscritte e cessate alla chiusura dell'esercizio

Cresce ancora, nel secondo trimestre 2015, la fiducia delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia sia con riferimento all’andamento dell’economia italiana, sia per quel che riguarda la propria attività. Per il terzo trimestre consecutivo al miglioramento del clima di fiducia corrisponde una crescita dei ricavi, giudicati in aumento sia in termini congiunturali sia in chiave prospettica. Sebbene la quasi totalità degli indicatori stazionino ancora nell’area al di sotto la soglia di espansione, il momento peggiore della crisi sembra ormai alle spalle. Si conferma, seppur in modo piuttosto lieve, il miglioramento dei giudizi delle imprese anche circa la situazione occupazionale (il 7% dichiara di aver già utilizzato il «Jobs Act», percentuale in aumento rispetto al mese di maggio). Continua inoltre a crescere la capacità delle imprese di far fronte ai propri impegni finanziari e si consolida la percentuale di coloro che si recano in banca per chiedere un finanziamento o un affidamento. 

Segnali certo di ottimismo, ma che contrastano con una realtà «ancora di forte sofferenza», sottolinea il presidente regionale di Confcommercio Alberto Marchiori alla luce dell’elaborazione realizzata da Format Research – e illustrata nella sede della Regione Fvg a Udine dal direttore scientifico della società Pierluigi Ascani – su dati Infocamere (Movimprese). I freddi numeri fanno ipotizzare a fine anno la perdita sul territorio regionale (saldo tra imprese iscritte, 5.384, e cessate, 8.800) di 3.416 realtà economiche, di cui 1.088 nel terziario e 2.328 negli altri settori).

«L’ottimismo è al momento l’unico fatto positivo – aggiunge Marchiori –, perché la situazione economica non sta migliorando. La Regione ci affianca, fa sforzi importanti, ma noi continuiamo a pagare pressione fiscale e burocrazia non troppo diverse, a volte, da certi paesi africani. A preoccuparci, si sa, è anche la possibile reintroduzione della tassa di soggiorno, tema su cui auspichiamo un passo indietro definitivo della giunta regionale».


ISCRIZIONI/CESSAZIONI IMPRESE FRIULI VENEZIA – STIMA FINE 2015


Nuove imprese: 5.384 di cui

Terziario: 3.396

Altri settori: 1.988


Imprese cessate: 8.800 di cui

Terziario: 4.484

Altri settori: 4.316

Saldo iscritte/cessate: -3.416 di cui

Terziario: -1.088

Altri settori: -2.328


Consumi
Non decollano nemmeno i consumi. La spesa media mensile per famiglia, sebbene abbia arrestato il deterioramento dell’indicatore, è ancora lontana dai livelli precedenti la crisi: in Fvg è oggi di 2.521 euro, comunque sopra la media italiana di 2.445 euro.

Clima di fiducia

Cresce ancora, nel secondo trimestre del 2015, la fiducia delle imprese del terziario Fvg con riferimento all’andamento dell’economia italiana. La tendenza è confermata anche in vista dei prossimi mesi. Aumenta anche la fiducia circa l’andamento della propria attività. L’indicatore congiunturale tocca il livello più elevato mai raggiunto da quando è in linea l’osservatorio (dicembre 2011).

Congiuntura

Per il terzo trimestre consecutivo al miglioramento del clima di fiducia corrisponde una crescita dei ricavi, giudicati in aumento sia in termini congiunturali sia in chiave prospettica. Si conferma, seppur in modo piuttosto lieve, il miglioramento dei giudizi delle imprese del terziario Fvg con riferimento alla situazione occupazionale. Permane tuttavia una quota di operatori che si sono visti costretti a tagliare il personale nell’ultimo trimestre (37%). Non si registrano particolari alterazioni a livello di prezzi praticati dai fornitori. In vista del terzo trimestre 2015 le imprese prevedono un lieve peggioramento della situazione (ovvero, i prezzi aumenteranno leggermente). Si accorciano lievemente i tempi di pagamento da parte dei clienti. Non si attendono particolari variazioni del trend in vista dei prossimi mesi. Continua a crescere la capacità delle imprese del terziario della regione di far fronte ai propri impegni finanziari. Per il terzo trimestre dell’anno ci si attende un ulteriore consolidamento dell’indicatore congiunturale, che si stabilizzerà nell’area di espansione al di sopra della soglia critica (50,0).

Credito

Si consolida la percentuale di imprese che nei mesi di aprile, maggio, giugno 2015 si sono recate in banca per chiedere un finanziamento, un affidamento o la rinegoziazione di un affidamento o di un finanziamento esistente (sono state il 27,7%). Tra queste, il 46,6% lo ha ottenuto secondo l’ammontare richiesto, quota leggermente superiore rispetto a quella fatta registrare tre mesi fa. In questo contesto migliorano i giudizi relativi alle condizioni del credito da parte delle imprese del terziario della regione con un fido o un finanziamento in corso da oltre sei mesi. Il calo dei tassi di interesse nel secondo trimestre 2015 è avvertito in modo chiaro dagli operatori e migliorano lievemente anche le valutazioni circa il costo dell’istruttoria e con riferimento a tutte le altre condizioni accessorie, la durata temporale del credito, le garanzie richieste.

Lavoro

Il 7% delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia ha già utilizzato il «Jobs Act» e lo ha fatto prevalentemente per assumere nuovo personale a tempo indeterminato. Tale quota è in aumento rispetto a quella registrata a maggio (6%). 

In vista del terzo trimestre dell’anno, salirà al 9% la quota degli operatori intenzionati ad approfittare delle agevolazioni della riforma del lavoro. 

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