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Economia

Start up innovative, un impulso all'economia

In provincia di Udine sono prevalentemente legate allo sviluppo di software, consulenza informatica e attività connesse

L’innovazione conta: ogni posto di lavoro creato in un’impresa innovativa è in grado di generarne 5, nel lungo periodo, in altre industrie collegate.

Le start up sono poi imprese motivate alla crescita veloce, aperte a conquistare un mercato internazionale, sono capaci di aggregare talenti e professionalità eterogenei e sono vocate a innovazioni di prodotto e processo. Tutti paradigmi, questi, come ha spiegato in Cciaa Udine Mattia Corbetta del Ministero dello Sviluppo Economico, che messi a sistema porterebbero influenze estremamente positive sul resto del tessuto produttivo tradizionale, anche le start up innovative sono una piccolissima parte dell’economia.

La loro crescita è sostenuta da diverse misure, che il Governo ha varato in tempi recenti e sta continuando ad ampliare, che vanno dall’avvio a burocrazia zero a una gestione societaria flessibile e a una gestione del personale ritagliata su misura, da un’architettura finanziaria solida con agevolazioni e sgravi fiscali all’investimento in start up innovative a facilitazioni per l’accesso al credito tramite anche il Fondo centrale di garanzia per le Pmi. Corbetta è intervenuto a Udine all’ultima tappa del Roadshow che ha toccato tante città d’Italia, organizzato proprio dal Mise con Unioncamere e in collaborazione con la rete delle Cciaa italiane.

I lavori sono stati aperti da Lorenzo Sirch, presidente dei commercialisti udinesi nonché della Consulta delle professioni insediata nella Cciaa udinese, assieme al presidente del consiglio regionale Franco Iacop, che ha evidenziato l’importanza di un supporto di sistema alle start up e all’innovazione, «e su questa partita – ha confermato – c’è tutto l’impegno dell’amministrazione regionale».

Udine è una città sempre più votata all’innovazione, ha aggiunto poi l’assessore comunale Gabriele Giacomini ripercorrendo progetti e traguardi, che hanno confermato anche i numeri portati da Sirch, il quale ha evidenziato come «il Fvg sia terzo per personale impiegato nel settore della Ricerca&sviluppo ogni mille abitanti», dato evidenziato da una recentissima rilevazione del Centro studi Confindustria per il Sole 24 ore e dai numeri Unioncamere presentati all’incontro di oggi. In regione, le start up innovative non sono molte in valore assoluto, ma in proporzione al resto delle imprese sono "pesi" importanti. Come nel resto d’Italia, poi, sono in crescita costante.

In provincia di Udine, troviamo le start up innovative prevalentemente nella produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (28,6%), nella ricerca scientifica (17,1%), nei servizi informatici e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico (11,4%) ma anche in settori diversi come nelle industrie alimentari (5,7%). La maggioranza di queste imprese ha un capitale sociale che va dai 5 ai 10 mila euro (il 51,4% in provincia di Udine e il 46,2% in Fvg), mentre solo il 2,7% a Udine e il 5,4% in Fvg ha oltre 250 mila euro di capitale. La forma giuridica più diffusa è la Srl (70,3% a Udine, 79,2% in Fvg), seguita dalla Srl semplificata (18,9% a Udine e 11,5% in Fvg). La metà circa delle start up innovative ha poi depositato titoli europei di proprietà industriale, soprattutto di marchi e ancor più di design, nell’arredo in particolare. Quanto all’occupazione, secondo dati Excelsior-Unioncamere, circa l’8,1% degli occupati fa parte di settori innovativi (in Italia l’8,7%), il 6,5% di settori industriali ad alta intensità tecnologica (in Italia il 6%). In Fvg sono 47 i finanziamenti (per 9.684.640 euro) ricevuti dalle startup innovative facilitati dal Fondo di Garanzia per le Pmi (al 31 agosto).

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