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Economia Majano

Snaidero verso il rilancio? Venduto il 51% delle azioni al fondo De Agostini

Niente cinesi. Accolta dal cda la proposta di Dea Capital e del nuovo fondo Idea Ccr creato dal presidente di DeA Capital Alternative Funds, Roberto Saviane, per rilanciare e valorizzare le piccole e medie aziende italiane

Niente cinesi, accolta dal cda la proposta di DeACapital. Non avendo ricevuto alcuna offerta ufficiale dall'oriente, nonostante le ipotesi ventilate nelle scorse settimane, ieri il cda del Gruppo Snaidero - la nota azienda friulana produttrice di cucine di alta gamma - ha deciso di accettare la proposta di DeA Capital, l'unica arrivata entro la scadenza fissata al 21 gennaio. Per adesso non si hanno altre informazioni a riguardo se non che ora il 51% delle quote della società andranno in mano al fondo IDeA Ccr (corporate credit recovery) II di DeACapital alternative funds sgr, presieduto da Roberto Saviane.

La famiglia

L'operazione non è vincolante e non dovrebbe estromettere la famiglia Snaidero dall'azienda. Non è escluso, infatti, che Edi Snaidero venga riconfermato alla guida del rilancio del marchio portato avanti nell'ultimo quadrienno. Anni comunque vissuti con apprensione dagli oltre 400 dipendenti occupati a Majano, fra ammortizzatori sociali e una cassa integrazione ancora aperta.

L'operazione, descritta dalla giornalista Maura Delle Case sul Messaggero Veneto di oggi, è andata esattamente come era già stato anticipato il 27 ottobre 2017. La notizia dell'imminente cessione dell’azienda era stata infatti rilanciata dal blogger de "Il Sole 24 ore" Carlo Festa nella sua rubrica intitolata "The Insider". Alla sua pubblicazione era comunque seguita una smentita del gruppo di Majano: "La propagazione e la diffusione di notizie idonee a distorcere la verità oggettiva dei fatti  - spiegava la nota dell'azienda - è causa di danni che si riversano immediatamente su tutti i partner, finanziari, clienti, fornitori e collaboratori della società".

L'operazione DeA con il fondo Idea Ccr II

Il fondo Idea Ccr II, creato appositamente da DeACapital per risolvere alcune operazioni di dip (debtor in possession) financing, dovrà ora presentare la propria proposta. DeA ha acquisito dalla banche la maggior parte dei debiti accumulati da Snaidero e già in passato ha avviato l'iniziativa analoga ( il fondo Idea Ccr I) per operazioni di rilancio aziendali delle piccole e medie aziende italiane con fondamentali solidi ma con necessità finanziarie.

Come riportato da Il Sole 24 Ore

"la strategia di investimento mira a concentrare le risorse disponibili sul core business dell’impresa, ipoteticamente anche attraverso un rafforzamento patrimoniale e della squadra manageriale e, ove opportuno, anche tramite l’immissione di nuova finanza. Per questo Idea Ccr II si compone di due comparti: crediti e nuova finanza. Alla parte crediti hanno contribuito i principali gruppi bancari italiani: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bnl, Ubi Banca, Mps, Banca Ifis e Credito Valtellinese. Gli istituti hanno ceduto al fondo parte dei crediti relativi a 24 società, a loro volta riconducibili a nove realtà industriali. In particolare, si tratta del gruppo Canepa, di Snaidero, del gruppo Calvi, di Pieralisi, del gruppo Grotto, di Biokimica, di Trend Group, del Consorzio Latterie Virgilio e di Zucchi. Tutte vantano un marchio piuttosto forte, importanti basi produttive in Italia e una generale vocazione all’internazionalizzazione”.

La precisazione dell'azienda in una nota:

"In data 22 Gennaio si è tenuto il Consiglio di amministrazione della Snaidero Rino Spa che, scaduta l’offerta vincolante ricevuta da un importante Gruppo Cinese internazionale senza che i relativi contenuti siano stati approvati dalla maggioranza dei creditori finanziari, ha deliberato, vista la disponibilità manifestata concretamente nei mesi precedenti e reiterata recentemente, di proseguire nel percorso di partnership con il fondo DEA Capital CCR II, parte del gruppo De Agostini, che da fine Dicembre è il principale partner finanziario della Snaidero. Il percorso prevede l’immissione delle risorse necessarie per un importante progetto di sviluppo internazionale dell’azienda, investimenti per il completamento del progetto di ottimizzazione degli stabilimenti produttivi ed importanti sinergie con il gruppo per lo sviluppo della rete vendita internazionale del gruppo Snaidero".

"A breve verrà data evidenza dal Presidente della società l’Ing Edi Snaidero in sintonia con il Fondo Dea Capital stesso e con gli azionisti, delle linee guida dell’accordo di collaborazione. Con la presente comunicazione si dà evidenza delle sole decisioni prese dal CDA della Snaidero, smentendo contenuti inesatti e fuorvianti di articoli apparsi nella giornata del 23 Gennaio, articoli che non contribuiscono certo ad agevolare l’azienda ed i suoi stakeholders, in questa  fase. Il CDA della Snaidero con senso di responsabilità ha preso le decisioni migliori per delineare un futuro di grande continuità e sviluppo nell’interesse dei partner finanziari, dei collaboratori, dei fornitori e dei clienti dell’azienda stessa".

La ripartenza con il piano di ristrutturazione

Ricordiamo che il gruppo friulano è cresciuto dell’8% nel 2016, con una performance del +6,2% sul mercato domestico e un +34,3% sui mercati internazionali rispetto al 2015. Questo anche grazie alla cessione del gruppo Franchising nel 2015, ai numerosi investimenti tecnologici realizzati nello stabilimento produttivo da 112.000 mq di Majano e alle numerose apertura in Italia e all'estero che nel 2016 hanno portato i punti vendita a raggiungere le 450 unità in 86 paesi del mondo. 

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