Sciopero Cgil, nelle grandi fabbriche le adesioni hanno sfiorato il 30%
Pezzetta: “Manovra a senso unico contro lavoratori e pensionati. La nostra mobilitazione è solo all’inizio”
Presidi sotto la pioggia per lavoratori e pensionati della Cgil Friuli Venezia Giulia, scesi venerdì insieme in piazza a Udine (anche a Pordenone e Trieste) per protestare contro la Finanziaria del Governo Meloni. Le adesioni allo mobilitazione generale, proclamato solo dalla Cgil, si attestano tra il 25 e il 30% nelle grandi fabbriche della regione, con punte del 40-50% in alcune realtà come la Faber di Cividale (che ha scioperato giovedì) e la Modine di Pocenia, mentre sono più basse nei comparti pubblici. In programma nel pomeriggio di ieri anche i tre presidi organizzati in regione, sotto le prefetture di Pordenone, di Udine e in piazza Verdi a Trieste. «È solo l’inizio di un percorso di mobilitazione – spiega il segretario regionale Pezzetta – che si annuncia lungo e difficile, anche per le diverse scelte che sono state prese dalle confederazioni in merito ai rapporti con l’esecutivo, a partire da questo sciopero generale. Quello che crediamo sia sotto gli occhi di tutti, al di là delle diverse strategie scelte da ciascuna organizzazione, è la realtà di una Finanziaria che lascia davvero le briciole a lavoratori e pensionati. La decontribuzione si ferma al 2%, vengono tagliati reddito di cittadinanza e rivalutazione delle pensioni, la flessibilità pensionistica si ferma a quota 103 e tornano i voucher. Tutto questo dà un imprinting eloquente a questa Finanziaria, avara con lavoratori, pensionati, sanità e scuola, ma di manica larga sul fronte della flat tax, dei condoni e del tetto al contante». Laconica, infine, la replica di Pezzetta a chi accusa la Cgil di scioperare contro il nuovo Governo di centrodestra: «Chi lo dice dimentica, o finge di dimenticare, che esattamente un anno fa la Cgil, in quell’occasione assieme alla Uil, scioperò anche contro la Finanziaria del Governo Draghi, sostenuto da tutto il centrosinistra».