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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

No agli straordinari, dipendenti delle poste in sciopero

La protesta dal 25 luglio al 23 agosto

Nello scorso giugno le Organizzazioni Sindacali di SLC-Cgil,  SLP-Cisl,  UILposte,  Failp-Cisal e Ugl Comunicazioni,  hanno aperto un conflitto di lavoro regionale sui gravi problemi che toccano tutti i settori di Poste Italiane. Il confronto con l'Azienda ha avuto esito negativo, dando avvio ad una vertenza che prevede una serie di iniziative, a partire dallo sciopero delle prestazioni straordinarie proclamato, per tutti i settori postali, dal 25 luglio al 23 agosto

Poste Italiane, azienda “ex pubblica” che negli ultimi anni ha subito profonde trasformazioni culminate nella quotazione in Borsa ad ottobre 2015, manifesta oggi evidenti problemi relativi al percepibile scadimento della qualità dei servizi, anche nel Friuli Venezia Giulia, con pesanti ricadute sia per i Lavoratori che per i cittadini, nonché in termini di reputazione ed immagine.

All’interno di una platea di Lavoratori la cui età media in tutti i Settori è sempre più elevata, le continue riorganizzazioni e riduzioni di organico, senza un opportuno ricambio generazionale, stanno producendo effetti negativi che sono sotto gli occhi di tutti. Uffici postali con personale insufficiente e continuamente distaccato tra i diversi uffici della propria provincia, Direttori costretti ad operare allo sportello, convocazioni dopo il normale orario di lavoro dove aleggiano costanti pressioni per il raggiungimento di obiettivi commerciali spesso poco chiari e fuori portata; in molti Uffici si vive una situazione di precarietà senza precedenti, dove gli incolpevoli Lavoratori non sono messi in condizione di fornire un adeguato servizio ai cittadini che si rivolgono con fiducia ai servizi di Poste.

Anche il settore del Recapito soffre forti criticità, legate alle medesime carenze di personale e problemi organizzativi, con i portalettere chiamati a quotidiane prestazioni straordinarie per lo smaltimento della corrispondenza; tuttavia, sia nelle principali città che in provincia, non tutte le zone di recapito vengono correttamente coperte, come testimoniano anche le frequenti lamentele degli utenti. Molti i problemi anche per ambienti, mezzi e strumenti di lavoro.

Tra l’altro, ad ottobre l’azienda prevede di estendere in gran parte della Regione la riorganizzazione del recapito c.d. “a giorni alterni” che produrrà ulteriori consistenti tagli di personale e che sta evidenziando - dove già avviata - lacune e disservizi tali che il Sindacato ha richiesto una sospensione del progetto, che a nostro avviso va profondamente rivisto per non affondare definitivamente il servizio.
Nel contesto descritto, tutti i Sindacati hanno espresso forte preoccupazione ed una netta contrarietà sulla recente decisione del Governo di mettere sul mercato un’ulteriore quota del 30% di quella che rimane la più grande azienda di servizi del nostro Paese; una privatizzazione/svendita che mostra l’unico scopo di fare cassa per abbassare il debito pubblico. Si vuole smantellare con molta leggerezza un’azienda ancora a forte vocazione sociale ed al servizio della collettività.

La prospettiva è quella di un’azienda che cambia la propria natura, mettendo a rischio la capillare presenza sui territori ed i livelli occupazionali (ricordiamo che il Piano Industriale di Poste SpA prevede nell’arco di cinque anni una fortissima riduzione di personale, circa 21.000 unità, a fronte di circa 8.000 assunzioni o riconversioni annunciate ma ad oggi irrilevanti).
Da anni contrastiamo la progressiva riduzione degli Uffici postali, e paventiamo che la pressoché totale privatizzazione accelererà questo processo, favorendo una sempre maggior contrazione del servizio postale. In questa fase così delicata, inoltre, segnano il passo anche i lavori relativi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro scaduto da quattro anni.
Per questi motivi i Sindacati postali hanno proclamato dal 25 luglio al 23 agosto 2016 uno sciopero regionale dello straordinario per tutto il personale di Poste Italiane: in tutti gli uffici si sono già svolte assemblee molto partecipate, che segnano l’inizio di un percorso di informazione e mobilitazione della categoria, accompagnate da iniziative locali e nazionali con il coinvolgimento della parti politiche e istituzionali.

Confidiamo nella comprensione di tutti i cittadini per gli eventuali disagi, riaffermando che la nostra protesta è finalizzata a fornire prospettive ai Lavoratori ed un servizio efficiente alla collettività, elementi tutt'altro che scontati alla luce di quanto sta avvenendo.
Laddove Poste ed il Governo di dimostrassero sordi alle nostre richieste, non escludiamo che la protesta possa sfociare anche in una giornata di sciopero e manifestazione nazionale.

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