Interpretata da qualificato associazionismo cittadino, perviene al Sindaco la protesta degli avventori rifiutati dopo le ore 22 dal centralissimo locale, inquilino del Comune. “Rivitalizzazione del Centro di Udine a partire dagli orari effettivi del civico Caffè Contarena”: questo l'oggetto della missiva, a firma del prof. Alberto Travain, che congiuntamente le Presidenze del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" e del Club per l'Unesco di Udine hanno indirizzato in data 7 luglio 2017 al sindaco della Capitale del Friuli Storico, prof. Furio Honsell. Eccone il testo. “Signor Sindaco, pare di poter dire che siamo fuori strada se davvero si vuole 'cum grano salis' rivitalizzare il Centro Storico di Udine e si ammette senza colpo ferire che il centralissimo Caffè Contarena, inquilino storico di Palazzo D'Aronco, locale 'di rappresentanza' in un certo qual modo della città ovvero sorta di 'Stube' municipale tanto per richiamare certa cultura mitteleuropea, sorta di basilica laica coperta riandando ai fasti della Madre Aquileia, continui a osservare a discrezione strampalati orari di chiusura battenti alle ore 23, con effettivo rifiuto parziale o totale di somministrazione dopo le 22, anche nei giorni feriali estivi, in cui la città è, checché se ne dica, nel bene e nel male, gremita di gente. Riguardo a ciò la Presidenza in firma può testimoniare personalmente e non senza disappunto il caso della sera di mercoledì 5 luglio 2017, ricordando anche situazioni analoghe nei mesi precedenti. Quello che sarebbe opportuno fornisse il prestigioso Caffè menzionato e che il Locatore Civico ovvero il Comune farebbe bene senz'altro ad esigere tra le condizioni di locazione, è un servizio davvero adeguato ad una città che desidera vivere, essere viva: un servizio non solo assicurato a 'viveur' e nottambuli locali nonché a turisti eventualmente arenatisi nella capitale del Friuli, ma anche a chi ordinariamente o straordinariamente si attarda sul lavoro, in ufficio come in bottega, o per esempio, nell'assistenza di familiari in ospedale o ancora in altre mille vicissitudini liete o dolenti dell'esistenza e della società. Un servizio vero, non solo diurno, ma anche notturno, per lo meno in parte, alla città e alla sua cittadinanza, innanzitutto! Un servizio di somministrazione e accoglienza tra l'altro non direttamente sotto le finestre di residenti di fatto privati del diritto legittimo alla tranquillità, come invece avviene in gran parte del Centro con gozzoviglie e schiamazzi notturni fuori controllo su piazzette e vicoli abitati, il tutto contrabbandato come 'movida'! Questa Presidenza ricorda i tempi in cui – una ventina di anni fa – il 'Contarena' costituiva immancabile approdo settimanale di animate riunioni del Circolo Universitario Friulano 'Academie dal Friûl', adunate studentesche dagli atenei di Udine e Trieste, che volgevano talvolta al termine tra le ore 4 e le 5 del mattino! Ammesso e non concesso che altri privati esercizi liberamente oggi possano fornire nel Centro Storico di Udine il servizio di cui sopra, quel 'liberamente' per il “Contarena” non dovrebbe sussistere. Orari e servizio del locale a gestione 'inquilina' del Comune non dovrebbero essere fatto privato, bensì pubblico, anzi politico: di una politica socioculturale al cui impegno oculato il Comune certo non può sottrarsi. Rivedere, quindi, le condizioni contrattuali, egregio Signor Sindaco, e presidiare! Un cordiale, civico, sollecito”. Una rivitalizzazione del Centro che se, da un lato, significa arginare i bagordi un popolo sempre meno educato e civile, dall'altro, vuol dire garanzia di accoglienza alla cittadinanza, non solamente nelle grandi occasioni, ma nell'ordinarietà del vivere civile.