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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Nuovo stabilimento / Coseano

Pmp Industries investe 37 milioni di euro per una nuova fonderia nei Balcani

Pozzo: “L’operazione si inserisce nel nostro piano di reshoring delle filiere di approvvigionamento degli stabilimenti europei”

Sottoscritto con le autorità della Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina (Republika Srpska) un accordo per la realizzazione ‘greenfield’ di un nuovo stabilimento produttivo con fonderia integrata per il gruppo friulano Pmp Industries. Il nuovo stabilimento andrà a fornire componentistica alle sue sedi europee. L’operazione, del valore di 37 milioni di euro, si inserisce nel piano avviato nel 2019 di riorganizzazione delle filiere produttive del gruppo, che prevede il rientro in Europa di alcune lavorazioni, finora realizzate nel Far East. “Con questa operazione intendiamo mettere al riparo i nostri stabilimenti europei dalle mutevoli condizioni geopolitiche, di fluttuazione monetaria e di costi e tempi della logistica che da alcuni anni sono diventate evidenti nei rapporti con il Far East – afferma Luigino Pozzo, fondatore e presidente del gruppo –. Ne beneficeranno i nostri clienti europei e americani che potranno contare così su una stabilità di quantità e qualità dei prodotti Pmp Industries”.

Come sarà

il nuovo stabilimento di Pmp Industries sorgerà nel comune di Laktaši (a 5 ore di auto dal quartier generale di
Coseano e a 36 km dall’altro stabilimento di Gradiška) su un terreno con una superficie di 92mila metri
quadrati. Sarà specializzato nella componentistica per trasmissioni idrauliche, mentre la fonderia integrata avrà una capacità produttiva iniziale di 40mila tonnellate all’anno di ghisa, elevabili con un ulteriore investimento a 80mila tonnellate. “Il fabbisogno della linea di produzione locale è di 10mila tonnellate, mentre quella dello stabilimento di
Coseano è di 20mila tonnellate – continua Pozzo – il resto del potenziale produttivo sarà rivolto al mercato
europeo, dove la produzione negli ultimi anni è stata abbandonata”.

Le motivazioni

In Bosnia il costo dell’energia è del 70% rispetto all’Italia, c’è disponibilità di manodopera formata in base alle esigenze dell’industria e, soprattutto, un ottimo rapporto con le istituzioni pubbliche, sia statali sia locali. "In Bosnia siamo presenti dal 2006 – spiega Pozzo – quando abbiamo partecipato alla privatizzazione di un’azienda nel comune di Gradiška, acquisita poi al 100% anche grazie alla collaborazione con Finest. Questa azienda, che oggi conta 300 dipendenti e 25 milioni di euro di fatturato, è stata convertita alla realizzazione di telai per macchine per soddisfare le esigenze dei nostri clienti, dando loro così un servizio complementare rispetto il nostro core business”.


 

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