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Telefoni dei commercialisti bollenti: è l’anarchia delle imposte locali

Imu, mini Imu, Tares, Tasi, Iuc, è anarchia su aliquote, tempi e rate per le imposte locali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La mini-Imu in scadenza il 24 gennaio prossimo getta molti contribuenti friulani nel caos. I cittadini di almeno 15 comuni in provincia di Udine che applicano l'imposta (Artegna, Buja, Cassacco, Flaibano, Magnano in Riviera, Mereto di Tomba, Pocenia, Ragogna, Rive d'Arcano, San Vito al Torre, Savogna, Talmassons, Tarcento, Treppo Grande, Villa Vicentina), hanno preso d'assalto i siti web dei comuni e gli studi dei commercialisti per cercare risposte su aliquote, modalità, tempi del pagamento. Il mondo dei tributi locali - osserva Giovanni Sgura, Vicepresidente dell'Ordine dei Commercialisti di Udine - sta diventando un ginepraio anche per noi professionisti: aumenta la complessità dei calcoli ed invece che dirigerci verso la semplificazione stiamo assistendo ad una moltiplicazione delle imposte locali e ad una differenziazione dei calcoli per singolo comune senza precedenti. Sono molti i cittadini che poco prima di Natale avevano appena pagato l'ultima rata della Tares e che ora si trovano alle prese con la mini-Imu, nella maggior parte dei casi si tratta di importi esigui - continua Sgura - e l'introito complessivo non vale certamente il dispendio complessivo di tempo impiegato dai cittadini, commercialisti e dagli uffici comunali. Uffici che, pur affrontando seriamente le novità ed offendo una buona assistenza nella maggior parte dei comuni friulani, subiscono, assieme a contribuenti e commercialisti, una normativa incompleta, spesso contraddittoria ed in costante cambiamento.

IUC (Imposta Unica Comunale) è la nuova sigla che raccoglie le imposte locali di Imu Tari, Tasi. La Tari rappresenta la nuova versione della Tares e riguarda i rifiuti, mentre la Tasi servirebbe a finanziare i servizi indivisibili quali la manutenzione delle strade, del verde pubblico e l'illuminazione. Sulle scadenze di pagamento di queste imposte alza le braccia Giovanni Sgura: la norma prescrive almeno due rate a scadenza semestrale - osserva Sgura - i cui termini sono stabiliti da ciascun Comune e possono essere anche differenti per ciascun tributo, possiamo aspettarci quindi anche 4 o più scadenze differenti per ciascun Ente Locale. Non va meglio sul fronte degli importi dove l'incertezza aumenta dato che i criteri normativi di determinazione delle imposte lasciano ampia discrezionalità ai Comuni che, oltre ad intervenire con aliquote ulteriori da aggiungere a quella base del 2,5 per mille sulla prima casa e del 10,6 per mille sulle altre tipologie, potranno anche scegliere dove ripartire l'incremento differenziandolo ulteriormente tra le prime e le seconde case e tra i proprietari e gli affittuari. I cittadini, le imprese, i professionisti necessitano di segnali che accrescano la fiducia nei confronti delle Istituzioni - incalza Lorenzo Sirch, Presidente dell'Ordine dei Commercialisti - invece i continui cambiamenti normativi che si susseguono in maniera schizofrenica portano adottenere l'effetto contrario. Mi domando come si possa pensare di far ripartire i consumi (delle famiglie) e gli investimenti (delle imprese) in assenza di regole costanti nel tempo.

Al posto della attesa semplificazione tanto sbandierata da più parti, ogni giorno - continua Sirch - come professionisti e come cittadini ci imbattiamo in un aggravio di burocrazia e in una persistente situazione di incertezza sui tributi con un inevitabile aumento dei costi sociali ed una ovvia impossibilità per la nostra categoria di dare sempre risposte puntuali ai clienti.

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