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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Parovel: una campagna olearia "da manuale"

Le condizioni climatiche hanno favorito la maturazione di un prodotto di alto livello

Questa che è stata definita da tutti come una campagna olearia da manuale sta volgendo piano piano al termine. Anche a Trieste, ultimo lembo di terra dove l’olivo ancora prospera ci si accinge a chiudere quella che è stata un’ottima annata. Sull’ottima qualità del prodotto hanno influito delle condizioni climatiche finalmente favorevoli dopo anni di estati umide e piovose. Tra tutte le varietà che crescono nella zona (Leccino, Maurino, Leccio del Corno, Pendolino, Frantoio) alcune sono autoctone del territorio: Buga, Carbona o Cernica in lingua slovena, Bianchera o Belica in lingua slovena. Di queste ultime tre, la regina assoluta è la Bianchera. Si tratta di una pianta che sale in altezza e che sviluppa una folta chioma dalle foglie elicoidali, stratagemma che nei millenni la pianta ha adottato per sfuggire ai refoli più forti di Bora. Pensate che di tutte le varietà italiane è tra le più produttive con i suoi 20 litri di olio prodotti su 100 kg di olive e anche in quanto a carica polifenolica non ha niente da invidiare alla meridionale Coratina, tra le più apprezzate per qualità organolettiche in tutta la penisola. Insomma, a Trieste abbiamo gemme nascoste che danno però tesori accessibili a tutti. Il Frantoio Oleario Parovel ad esempio apre al pubblico sia per far vedere la lavorazione delle olive e quindi la spremitura, sia per far imparare pregi e difetti dell’olio extravergine di oliva attraverso apposite degustazioni guidate. Tutte le informazioni su “Olio Nuovo in Frantoio Parovel” le trovate sul sito www.parovel.com

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