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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Centro / Viale Giuseppe Duodo

Dal 24 ottobre nuove norme per la cessione dei prodotti agroalimentari

Confcommercio ha ospitato un affollato convegno per provare a capire come si evolve la disciplina del settore. Il rapporto fornitore/cliente sarà più rigido e i contratti dovranno avere obbligatoriamente forma scritta

A pochi giorni dall’entrata in vigore, sono poche le certezze e molti i dubbi sull’articolo 62 contenuto nel Dl del 24 gennaio scorso. Walter Caizzone, del settore legislazione d’impresa di Confcommercio Roma, è stato molto esplicito davanti all’affollata sala riunioni di Enasco Udine nel sottolineare le «forti perplessità di fronte all’imposizione di adempimenti che appesantiranno l’azione di tutte le imprese della filiera distributiva, dalla produzione al commercio, escluso il dettaglio».

Oneri, «burocratici, amministrativi ed economici per quanto riguarda i termini di pagamento», ha aggiunto. L’articolo 62 porta con sé la volontà di stabilire un rapporto fornitore/cliente più "rigido" in termini di tempistica, ma non tiene presente che la sua applicazione a breve cade in un momento di grave crisi e nel quale molte aziende hanno grandi difficoltà in termini di liquidità.

Secondo Caizzone, posto che la norma fissa in 30 giorni, a partire dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura, il termine legale di pagamento se la vendita riguarda merci deteriorabili (60 per le non deteriorabili) «l’obbligo inderogabile tra le parti limita di fatto la libertà contrattuale».

I contratti, più in generale, dovranno obbligatoriamente avere forma scritta, indicare la durata della prestazione, la quantità e le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo e le modalità di consegna e di pagamento. Confcommercio ha avviato proprio da Udine il suo tour informativo per fornire alle aziende la massima assistenza possibile per far fronte alle novità che verranno introdotte il 24 ottobre.

Il tavolo dei relatori
 

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