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Economia

Zona gialla in Fvg, i dati sulle riaperture. «Pochi benefici, serve accelerare vaccinazioni»

Le imprese artigiane tirano le prime somme del rientro in zona gialla del Friuli Venezia Giulia: penalizzate palestre e piscine, freno a mano per ristoratori

Il ritorno in zona gialla di oggi non porta con sé la boccata d’ossigeno sperata. Le nuove disposizioni confermano la chiusura per circa 1.400 imprese in Fvg, tra cui palestre e piscine, consentono la ripresa (con limiti) a 192 aziende legate agli spettacoli, ma lasciano il freno a mano tirato per ristoranti, gelaterie, bar, pasticcerie e ancora pizzerie e gastronomie, 8.634 imprese che danno lavoro a 27mila addetti di cui 20mila dipendenti, per le quali il cambio rispetto alla zona arancione è minimo, non potendo accogliere clienti all’interno, ma solo all’esterno, spazio che in poche però hanno a disposizione. 

«Per i più - dichiara il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti - la zona è in verità giallo scuro. Non tutti infatti hanno spazi esterni sui quali contare e per chi ne è sprovvisto quest’apertura si traduce nell’ennesima difficoltà. Capiamo bene la prudenza del governo, ma a forza di prudenza rischiamo effetti devastanti sul nostro tessuto imprenditoriale, già provato da un anno orribile». «Non ci salveranno i colori - continua Tilatti -, ma l’immunità di gregge. Dopo un anno abbiamo capito che la soluzione non arriverà via decreto, ma dalla campagna vaccinale, che va accelerata il più possibile». 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato-Imprese Udine su dati Unioncamere-Infocamere

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