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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Niente aperture anticipate in Friuli, tutto rinviato al 18 maggio

Il ministro Boccia: "Dobbiamo riaprire e lo faremo in tanti settori dal 18 maggio, ma dobbiamo sempre garantire la sicurezza sul lavoro e la salute di tutti"

Nessuna deroga, nessuno strappo, nessun braccio di ferro. Il Friuli Venezia Giulia non aprirà le sue attività al dettaglio prima del 18 maggio. L’ordinanza sui bar della Regione Calabria è stata letteralmente polverizzata dal Tar del Lazio, legittimando così ancor di più, in questo caso, il ruolo di Roma. 

Boccia

"Non è la stagione delle divisioni, ma dell’unità", ha commentato il ministro per gli Affari regionali e le autonome Francesco Boccia. "La decisione del Tar di annullare l'ordinanza della Regione Calabria sulla riapertura di alcune attività commerciali rafforza quello che stiamo dicendo da giorni: la sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini deve essere la priorità assoluta. Dobbiamo riaprire e lo faremo in tanti settori dal 18 maggio, ma dobbiamo sempre garantire la sicurezza sul lavoro e la salute di tutti. Lavoriamo insieme, senza protagonismi, rispettando il sacrificio fatto dagli italiani. Torneremo più forti di prima in una società giusta e in grado di garantire a tutti i diritti universali". "Se i contagi calano – ha aggiunto Boccia – le Regioni dal 18 maggio potranno aprire le diverse attività economiche. Aperture regionalizzate sì, ma nella massima prudenza. Se si parte senza regole e senza protocolli Inail chi si assumerà la responsabilità di tutelare la salute dei lavoratori e dei clienti? La cosa peggiore per l'economia italiana sarebbe dover tornare indietro", conclude Boccia.

Fedriga

La richiesta del Friuli Venezia Giulia al Governo di permettere l'apertura delle attività di commercio al dettaglio già il prossimo 11 maggio era stata ribadita dal governatore Massimiliano Fedriga anche alla Conferenza delle Regioni. “Trovo personalmente molto difficile giustificare la scelta del Governo di permettere l'apertura a aziende con tremila dipendenti e imporre la chiusura a un negozio di borsette” – aveva sottolineato nei giorni scorsi il governatore –, ma nonostante ciò ci si dovrà adeguare. 

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