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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Le mamme imprenditrici hanno bisogno di aiuto, ecco come darlo

Se a rimanere incinta è la titolare di una microimpresa, molte volte è costretta a chiudere l'attività

La maternità dovrebbe essere un momento felice nella vita di una donna, ma la dipendente di una microimpresa, o la titolare della stessa, si trovano in grandissima difficoltà sia durante la gravidanza, sia nei mesi successivi alla nascita del bambino. Le difficoltà evidenziate sono di carattere finanziario e organizzativo e, nella maggior parte dei casi, questo implica che, a seguito della gravidanza, l’attività venga chiusa.

La proposta di Confesercenti

Partendo da questo presupposto, è stata presentata al Comune di Udine una proposta di intervento a favore del lavoro femminile nel comparto del commercio, del terziario e del turismo a tutela della maternità da parte del presidente di Confesercenti Udine, Marco Zoratti. Questa proposta quindi si articola in un’ulteriore integrazione economica a favore delle imprenditrici e delle lavoratrici subordinate, assunte con contratto intermittente, che partoriscano o adottino dei figli. "Proponiamo – ha dichiarato Zoratti – un'integrazione regionale, anche sotto forma di una tantum, alle neo mamme imprenditrici, e alle lavoratrici intermittenti ricadenti nel settore del commercio e del turismo, al fine di sostenere la natalità nella nostra regione attraverso l’intercettazione di fondi europei da individuarsi nel piano regionale POR FSE".

Oltre alle oggettive difficoltà delle microimprese che ricevono il 50% dello sconto sui contributi per chi sostituisce la dipendente ma non sufficienti compensi per sopperire alle difficoltà di gestione ed all’aumento dei costi, si vuole porre l'accento anche sulla situazione delle lavoratrici dipendenti assunte con contratto intermittente tipico del settore dei pubblici esercizi e nell’ambito turistico. Le lavoratrici intermittenti che affrontano una gravidanza si trovano di fatto quasi completamente escluse da qualsiasi forma di sostegno economico. Pur se paragonate per legge alle altre lavoratrici dipendenti tradizionali, hanno notevoli difficoltà a rientrare tra le beneficiarie del congedo di maternità e, gli eventuali sostegni economici da parte dell’Inps, risulteranno comunque di poco valore.

L'assessore alle Pari Opportunità, Elisa Asia Battaglia afferma: "Ringrazio Confesercenti e il presidente Zoratti per questa proposta che, come Amministrazione, accogliamo con convinzione, perché il futuro si crea non solo a livello economico e produttivo ma anche, e soprattutto, attraverso il ruolo della donna e il suo sacrosanto diritto di poter essere messa nelle condizioni di affrontare la maternità in maniera serena e tutelata, senza dover rinunciare alla propria attività. Per questo cercheremo, assieme a Confesercenti e con il coinvolgimento della Commissione Pari Opportunità, di ottenere i contributi messi a disposizione dal FSE e, nel prossimo futuro, di creare un fondo permanente a sostengo dell’imprenditorialità femminile e della maternità all’interno delle piccole aziende, che sono il pilastro del nostro sistema produttivo".

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