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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Oltre 17 mila  lavoratori agricoli attendono il rinnovo contrattuale in regione

Le Segreterie Regionali di Fai, Flai e Uila, chiedono di avviare le trattative per illustrare i principali temi contenuti nel documento e dare risposte alle lavoratrici e lavoratori che proprio in questi mesi di emergenza sanitaria hanno dimostrato l’essenzialità primaria del lavoro agricolo.

Agricoltura scarsamente tutelata in regione. L'appello delle maggiori sigle sindacali, che avvertono dei pericoli dei mancati rinnovi.

Le Federazioni regionali di FAI-Cisl, FLAI-Cgil e UILA-Uil del Friuli Venezia Giulia unitamente ai propri territori aderiscono all’iniziativa messa in campo dal livello nazionale – CPL DAY – con l’intendimento di dare un input positivo al rinnovo della contrattazione regionale/provinciale che interessa oltre 17.000 mila agricoli e florovivaisti della nostra regione distribuiti su circa 2.200 aziende.

FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil chiedono alle controparti l’avvio delle trattative per il rinnovo del Contratto Regionale per gli operai agricoli e florovivaisti scaduto il 31 dicembre 2019; va ricordato infatti che in questo  settore la contrattazione è strutturata su due livelli: nazionale e regionale/provinciale e che entrambi i livelli sono regolatori economici.

Il settore agricolo e florovivaistico occupa oltre 20 mila dipendenti nella nostra regione; di cui l’80% con contratto a tempo determinato causa la stagionalità e le diverse fase lavorative che abbisognano di personale qualificato, precisamente  6.650 a Udine, 5.600 a Pordenone 2.500 a Gorizia e 360 a Trieste.

Dopo l’invio della piattaforma rivendicativa, le Segreterie Regionali di Fai, Flai e Uila, chiedono di avviare le trattative per illustrare i principali temi contenuti nel documento e dare risposte alle lavoratrici e lavoratori che proprio in questi mesi di emergenza sanitaria hanno dimostrato l’essenzialità primaria del lavoro agricolo.

Prodotti agricoli di qualità esigono contrattazione di qualità: un rinnovo indispensabile per valorizzare la professionalità dei propri addetti, capace di una visione innovativa sia nei metodi che nei processi produttivi, in grado di esaltare la responsabilità etica delle imprese verso il lavoro e l’ambiente. Favorendo così la trasparenza e tracciabilità della legalità del lavoro, volta a contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e dello sfruttamento, promuovendo la rete del lavoro agricolo di qualità in applicazione della legge 199/2016, c.d. legge sul Caporalato, fortemente voluta dalle OO.SS., nata per contrastare i fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Purtroppo non siamo estranei – anche nella nostra regione – a segnalazioni di lavoro irregolare e il Decreto per l’emersione lo sta dimostrando, attendiamo comunque i dati finali per le valutazioni complessive.

Un rinnovo che non ha solo l’obbiettivo dell’incremento retributivo a salvaguardia del potere di acquisto, ma vuole porre le basi per un rilancio del settore primario della nostra regione creando i presupposti per l’aumento delle professionalità dei suoi addetti, maggiori tutele per le lavoratrici ed i lavoratori, in termini di welfare contrattuale, di sicurezza e tutela della salute ma altresì maggiori opportunità di sviluppo per le Aziende perché si può rilanciare il lavoro attraverso il rilancio del contratto.

Per affrontare questa stagione della complessità, FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil vogliono mantenere nei nostri territori alta l’attenzione sul tema del lavoro, delle dimensioni del produrre e dei diritti al centro del dibattito. Per sostenere l’importanza del rinnovo contrattuale metteremo in campo, un ampio programma di assemblee sui posti di lavoro al fine di informare capillarmente tutti i lavoratori sui contenuti della piattaforma rivendicativa.
È importante far sapere ai cittadini quanto è fondamentale l’intreccio tra società civile e lavoro in agricoltura.


 

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