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Economia

Lega della Terra: crisi, statistiche e consumi alimentari

Qualcosa sta cambiando: il consumatore inizia a riflettere sul fatto che l’acquisto diretto dai produttori agricoli nazionali possa essere maggiormente vantaggioso sia per la qualità e sia per il prezzo.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La Lega della Terra, tra i vari punti del Piano Agricolo Nazionale, comprendendo bene l'importanza di una corretta comunicazione, ritiene che a livello di mass media vada fatta una "Azione culturale mirante a rivalutare il mondo agricolo, la sua professionalità, la sua dignità e nobiltà. Troppo spesso si è raffigurato il mondo del contadino e dell'allevatore solo come elemento del passato, quasi destinato a sparire o almeno a rassegnarsi a un ruolo marginale e subordinato. Al contrario, è il mondo agricolo che produce il cibo per le altri classi e in un mondo messo in pericolo da OGM, multinazionali monopolistiche, carestie, crisi, al "mondo della Terra" deve essere riconosciuto il ruolo essenziale e prestigioso che gli spetta".

Secondo i dati che emergono da uno studio statistico realizzato dalla Swg per la Coldiretti, si rileva che 2 consumatori su 3 iniziano a preferire, oltre che a porre in essere una idonea riduzione degli sprechi, i prodotti della cosiddetta filiera corta (KM zero) o meglio il passaggio diretto dal produttore agricolo al consumatore finale.

Crisi, Coldiretti: 2 italiani su 3 tagliano sprechi, -25% cibo buttato

"Tra gli italiani che hanno ridotto lo spreco, il 59% lo ha fatto - sottolinea la Coldiretti - utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza ma aumentano anche quanti vanno ad acquistare direttamente dal produttore nelle botteghe o nei mercati di campagna amica che garantiscono un miglior rapporto prezzo qualità ma anche una maggiore freschezza negli acquisti di frutta e verdura che dura anche una settimana in più, non dovendo subire lunghi tempi di trasporto".

Qualcosa sta cambiando: il consumatore inizia a riflettere sul fatto che l'acquisto diretto dai produttori agricoli nazionali possa essere maggiormente vantaggioso sia per la qualità e sia per il prezzo.

La Lega della Terra, in applicazione di quanto previsto nel Piano Agricolo Nazionale, oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica verso l'acquisto di prodotti di produzione nazionale rispetto a prodotti di produzione e provenienza estera, molto spesso, questi ultimi, di qualità inferiore, chiede alle forze politiche un'azione globale tesa a ridare il ruolo cosiddetto "primario" che spetta all'intero comparto agricolo italiano. Inutile che si continui a chiedere di puntare sulla qualità dei prodotti facendo sostenere alle aziende agricole i relativi costi di produzione e poi sul mercato trovarsi a competere con prodotti esteri commercializzati a prezzi molto inferiori. Quello che emerge dallo studio di Coldiretti che abbiamo riportato è che tra i consumatori c'è, ora, un'inversione di tendenza rispetto a qualche tempo fa.

A titolo di nota umoristica riportiamo un fatto accaduto poco tempo fa ad un piccolo commerciante locale nostro conoscente che, avendo acquistato alcune forme di formaggio di provenienza estera ad un prezzo ridicolo, è poi stato costretto a "buttarle" in quanto immangiabili per eccessiva "durezza" del prodotto sullo stile di: O mangio il formaggio e mi rompo qualche dente, oppure lo butto direttamente e risparmio i soldi del dentista. Il che ci fa venire in mente una battuta sul fatto che vi possa essere una sorta di collaborazione tra produttori esteri di formaggi e i dentisti.

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