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Economia

L'occupazione in Fvg frena, Cgil: "Effetto jobs-act nullo"

Dopo un anno l'occupazione sembra essersi arrestata. L'incremento femminile compensa il calo degli uomini. Olivo (Cgil): "Recupero debole, con fine mobilità e riduzione Cig situazione più difficile"

In Friuli Venezia Giulia nel terzo trimestre 2016 il numero di occupati si attesta a 499.100, un livello leggermente inferiore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo dell’anno scorso (400 unità in meno). Dopo quattro trimestri consecutivi di crescita tendenziale, la dinamica positiva dell’occupazione sembra dunque essersi arrestata. Già nel trimestre precedente l’incremento era stato molto contenuto, pari a +0,1% (a fronte di +1,1% nel primo 2016, +1,7% nel quarto 2015 e +0,5% del terzo 2015). Lo rileva una rielaborazione Ires Fvg su dati Istat curata dal ricercatore Alessandro Russo. 

I NUMERI: Il dato del terzo trimestre 2016 va letto congiuntamente al forte calo delle nuove assunzioni a tempo indeterminato (-38% sempre nei primi nove mesi dell’anno) e alla più generale debolezza del contesto macroeconomico, testimoniata da una crescita del Pil ancora moderata. Rispetto al trimestre precedente si registra un incremento di 1.600 occupati; nella media dei primi nove mesi del 2016 l’occupazione in regione è inoltre in aumento di 1.700 unità (+0,3%), grazie soprattutto al risultato fortemente positivo della prima parte dell’anno. Nel confronto con le altre regioni italiane, inoltre, la crescita dell’occupazione risulta inferiore a quella del Nordest (+1,6% rispetto ai primi nove mesi dell’anno scorso) e a quella nazionale (+1,4%). L’andamento del 2016 è stato condizionato positivamente dalla componente femminile (+3.700 unità, pari a +1,8%), che ha compensato la diminuzione di quella maschile (-2.100 occupati, -0,7%). Il numero di disoccupati si attesta a 40.300 unità, quasi 5.000 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; il calo maggiore si riscontra tra gli uomini (-3.000 unità). Il tasso di disoccupazione regionale nel terzo trimestre di quest’anno è sceso al 7,2% (9,3% per le donne e 5,5% per gli uomini), un punto in meno rispetto al trimestre precedente. Il tasso di disoccupazione nazionale nel terzo trimestre 2016 risulta decisamente più elevato, di poco inferiore all’11%.

Preoccupazione da parte della Cgil per l'analisi dei dati congiunturali. "Il recupero occupazionale si conferma debole, così come si conferma debole, per non dire nullo, l’effetto jobs-act, svanito con il venir meno degli incentivi". Orietta Olivo, responsabile lavoro e welfare della Cgil Fvg, conferma così i dati sull’andamento occupazionale nel terzo trimestre, diffusi dall’Istat e analizzati dall’Ires Fvg: "Il calo della percentuale di disoccupazione, che scende al 7,2%, non deve illuderci – prosegue Olivo – in quanto è legato più a fattore tecnici e demografici che a un incremento occupazionale pressoché impercettibile, visto che mediamente gli occupati censiti dall’Istat nei primi  nove mesi dell’anno sono appena 1.700 in più rispetto al 2016. Una mancata ripresa che preoccupa ancora di più alla luce della imminente “pensionamento” della mobilità, che dal 1° gennaio 2017 sarà sostituita dalla Naspi per tutti i lavoratori, e dal possibile venir meno, in molte realtà, della possibilità di ricorrere alla Cigs, visti i limiti massimi stabiliti per l’accesso agli ammortizzatori". Da qui il rinnovato appello della Cgil alla Regione, perché vengano intensificati gli sforzi sul fronte delle politiche attive del lavoro, "per far fronte alla doppia emergenza – conclude Olivo – della disoccupazione giovani e del ricollocamento degli over ’50 che hanno perso il posto di lavoro".

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