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Economia

Lavoro, in Fvg calano le assunzioni a tempo indeterminato: - 38,6% in sei mesi

Lo rivela una rielaborazione dell'Ires. Per i Voucher è sempre boom: in quattro mesi venduti quasi 2 milioni. E a Udine crescono le nuove partite Iva

Nei primi quattro mesi del 2016 le nuove assunzioni a tempo indeterminato in Friuli Venezia Giulia sono in calo del 38,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 9.963 a 6.117), una flessione più marcata rispetto a quella nazionale (-35%). Una dinamica prevedibile, rileva il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha curato la rielaborazione su dati Inps, dopo l’accelerazione del dicembre scorso, che in regione aveva fatto registrare quasi 8mila tra assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato che in un solo mese avevano usufruito della decontribuzione. A partire dal 2016 (con la legge di Stabilità 2016) entità e durata degli sgravi sono infatti state notevolmente ridimensionate (gli importi massimi sono stati ridotti del 60%, da 8.060 a 3.250 euro, la durata è scesa da 3 a 2 anni). 

Apprendisti e tempi determinati
Nei primi quattro mesi del 2016 risultano inoltre sostanzialmente stabili in regione le assunzioni a termine (-1% in linea con il dato nazionale) e in lieve aumento quelle degli apprendisti (+5,3%, in Italia +4,4%) dopo un 2015 contrassegnato da una dinamica negativa. Sempre su base tendenziale (gennaio-aprile 2015-2016) sono in netto aumento le trasformazioni di rapporti di apprendistato (+61,8% in regione, a livello nazionale +19%) mentre diminuiscono quelle dei tempi determinati (-30,7% contro una media nazionale pari a -35%).

Cessazioni
Un elemento positivo è costituito dalla flessione delle interruzioni dei rapporti di lavoro, in calo complessivamente del 9,5% in Friuli Venezia Giulia; per i soli rapporti di lavoro a tempo indeterminato tale dinamica si traduce in un saldo positivo pari a +1.500 unità, anche se decisamente inferiore a quello registrato nel primo quadrimestre 2015 (oltre 5.500 unità), ma superiore a quello dei primi mesi del 2014 (+558 unità). Dopo il notevole incremento delle posizioni lavorative a tempo indeterminato del 2015, tra l'inizio di gennaio e la fine di aprile 2016 si evidenzia dunque un ulteriore, anche se più contenuto, aumento.
Si può inoltre osservare che le assunzioni a tempo indeterminato che hanno usufruito dell'esonero nei primi quattro mesi dell'anno sono state in Fvg 1.911 (il 31,2% del totale), le trasformazioni di rapporti a termine 708 (26,4%). 

Il lavoro accessorio
Sempre nei primi quattro mesi del 2016 prosegue la crescita del ricorso al lavoro accessorio, sia in regione, sia con ritmi ancora più sostenuti a livello nazionale. Il numero di voucher venduti in Fvg nel primo quadrimestre 2016 si è avvicinato a 2 milioni (un numero analogo a quello registrato nell'intero 2012), con una crescita del 32,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quasi 500.000 in più). A livello nazionale l’incremento è stato più sostenuto e pari al 43,1% (al primo posto la Sicilia con +70%), nell’insieme delle regioni del Nordest al 37,8%. Solo la Valle d’Aosta presenta un incremento inferiore a quello della nostra regione (+30%).

Le nuove aperture di partite Iva
Nel periodo gennaio-aprile 2016 in Fvg sono state aperte quasi 3.500 nuove partite Iva, un significativo aumento rispetto allo stesso periodo del 2015 (+9,4%, contro una media nazionale pari a +6,5%), dopo un anno caratterizzato da una dinamica opposta (-12% nella nostra regione). Il periodo marzo-aprile ha comunque segnato un rallentamento dopo i netti incrementi del primo bimestre. A livello territoriale Gorizia presenta la crescita percentuale meno elevata (+2,2%), Udine quella di maggiore entità (+13,0%). 

Si ricorda che i dati statistici relativi all’apertura delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria.
L’aumento è stato determinato principalmente dalle maggiori adesioni al regime agevolato “forfetario”, incentivate dalle modifiche introdotte con la legge di stabilità 2016. A livello nazionale l’incremento ha riguardato principalmente i giovani under 35 (+14%) e la componente femminile (+15%); le giovani donne presentano quindi un incremento particolarmente elevato (+22% fino a 35 anni). Tra i settori gli aumenti più consistenti si osservano nel comparto dell’istruzione (+42%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+38%, che comprendono ad esempio consulenze di vario genere) e nell’assistenza sanitaria (+30%). 

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