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Economia

Bene manifatturiero e vitivinicolo, negativi commercio, ospitalità ed edilizia

Presentata a Gorizia l'indagine congiunturale realizzata da Questlab su 1500 imprese regionali. Focus sull'internazionalizzazione per manifatturiero e vitivinicolo: manca ancora una strategia per l'estero da parte della maggioranza imprese intervistate

I risultati della 7.a indagine congiunturale di Unioncamere Fvg indicano qualche segnale di ripresa per l’economia della regione. In particolare, è l’industria manifatturiera a manifestare tendenze in crescita, con un aumento della produzione nell’industria (+2,6%), e così il vitivinicolo (+3,3%). Restano invece in area negativa il commercio (pur se di poco, -0,5%), l’edilizia (-6,4%) e i servizi dell’ospitalità (-1,53%). La performance positiva dell’industria è confermata sia a Udine (+3,9% la produzione le 1° trimestre 2014) sia a Pordenone (+4%). Sono, in sintesi, gli esiti dell’indagine congiunturale Unioncamere Fvg, presentata stamattina in Cciaa a Gorizia dal presidente Giovanni Da Pozzo assieme ai colleghi delle Camere provinciali Gianluca Madriz (Go), Giovanni Pavan (Pn) e Antonio Paoletti (Ts). Con loro, anche Nicola Ianuale, presidente di Questlab, la società incaricata di elaborare l’indagine, che ha riguardato come sempre un campione di circa 1.500 imprese di tutta la regione, nei settori indicati, analizzando i risultati dell’attività d’impresa nel primo trimestre 2014 e le aspettative per il secondo. Aspettative, in particolare, che si stanno spostando di nuovo verso un atteggiamento di ottimismo, pur con differenze sostanziali tra settore e settore: nel vitivinicolo, nei servizi all’ospitalità e nella manifattura prevalgono gli imprenditori con aspettative positive (di fatturato e vendite in aumento), viceversa nelle costruzioni e nel commercio le attese sono ancora pessimistiche.

Per analizzare i dati, l’inquadramento della situazione economica è stata evidenziata dal presidente Da Pozzo in base alle elaborazioni del Centro Studi Unioncamere Fvg. Innanzitutto, l’andamento del commercio internazionale: per l’economia regionale, qualche segnale positivo si legge in particolare dall’andamento congiunturale delle esportazioni. Nel primo trimestre 2014 il valore dell’export del Friuli Venezia Giulia è stato pari a 2.630 milioni di euro e sono in deciso aumento (+7,25%) rispetto allo stesso periodo del 2013. Le importazioni ammontano a 1.512 milioni di euro e sono calate del 7,15%%. Il saldo commerciale è positivo per 1.118 milioni di euro. L’andamento congiunturale (cioè rispetto al trimestre precedente) delle esportazioni nel Fvg risulta dunque positivo da tre trimestri, e in particolare, nel primo trimestre 2014, sono sia per Udine e per Pordenone a registrare le variazioni migliori, rispettivamente con un +10% e un +6,7% in termini tendenziali (ossia rispetto allo stesso periodo del 2013). Si registra dunque, finalmente, l’allineamento del Fvg alle economie del Nord Est: anzi, l’export della regione cresce in misura più forte rispetto al Veneto (+2,7% che però era partito prima) e al Trentino Alto Adige (+3,18%) .

Altre considerazioni importanti riguardano l’occupazione: nel primo trimestre 2014 in il Fvg le forze lavoro sono rimaste pressoché stabili (un lievissimo aumento del +0,6%), ma il tasso di disoccupazione regionale è salito all’8,7%. Il progetto Excelsior sulle previsioni occupazionali delle imprese del Fvg prevede, nel 2014, un saldo negativo di 3.450 unità: a fronte di circa 17mila assunzioni fanno riscontro 20mila e 500 uscite.

Infine, il rapporto imprese-credito: nel Friuli Venezia Giulia sono ancora in flessione i prestiti bancari alle imprese. Nei primi mesi del 2014 la contrazione dei finanziamenti è proseguita: -6,3% per le imprese e -0,71% per le famiglie.

Tema di approfondimento: l’internazionalizzazione

Alle aziende che hanno partecipato all’indagine congiunturale, nei settori del manifatturiero e vitivinicolo, è stato somministrata una sezione tematica sul commercio estero e attività d'internazionalizzazione in genere. L’attività principale svolta nei rapporti con il mercato estero dell’imprese è l’esportazione dei propri prodotti, sia per il manifatturiero che per il vitivinicolo. Segue l’acquisto di prodotti con il 95% delle imprese del manifatturiero, indicatore dell’integrazione organizzativa della produzione con l’estero, dove parte della lavorazione viene fatta fuori dei confini nazionali per poi ritornare in Italia per la predisposizione del prodotto finito per la vendita. Le aree destinazione delle attività con l’estero comprendono, per il vitivinicolo, il Nord America, l’Ue e l’Asia. Per il manifatturiero Nord e Sud America, Paesi extra Ue e infine Ue. A  conferma che nel primo caso vitivinicolo il Nord America è uno dei maggiori mercati di vendita dei vini del Fvg, mentre le area geografica interessate dal manifatturiero sono sia mercati che piattaforme dei processi d’integrazione o delocalizzazione produttiva. Alla domanda se si adotta una strategia di  internazionalizzazione per entrambi settori, oltre l’85% dichiara di non avere una strategia e l’83% non utilizza i servizi predisposti da enti per accompagnare le imprese nelle loro attività d’internazionalizzazione. Circa il 58% ritiene importante la costituzione di reti d’impresa per essere più efficaci all’estero. Perché l’offerta in rete permette di ottenere i seguenti vantaggi: economie, ampliamento della gamma di offerta e rende più competitive le aziende all’interno della rete. Infine, per il manifatturiero i servizi di cui si necessita maggiormente a supporto dell’attività d’internazionalizzazione sono: incontri con esperti, bilaterali e ricerche di mercato. Le imprese del vitivinicolo chiedono soprattutto maggior assistenza finanziaria ai processi d’internazionalizzazione

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