rotate-mobile
Economia

"In edilizia mancano operai per rispondere alle esigenze del mercato"

Massimio Minen (Feneal): "Con la Regione Friuli Venezia Giulia buona collaborazione su sicurezza e formazione"

“Riconosco alla giunta regionale la disponibilità a confrontarsi con il sindacato e a essere parte attiva nelle vertenze sindacali, in particolare con l’assessorato al Lavoro abbiamo costruito da tempo delle relazioni e ci è stato riconosciuto un ruolo importante nel settore dell’edilizia, come gestori degli Enti bilaterali, tanto da aver costruito delle prestazioni in partenariato nel periodo di crisi a sostegno dei lavoratori disoccupati, ora dopo la ripresa del settore la Regione ci ha confermato le risorse che abbiamo destinato in formazione legata alla sicurezza sul lavoro”. Lo sottolinea il segretario territoriale della Feneal-UIL (edili affini e legno), Massimo Minen, al 18° Congresso di Udine svoltosi a Tricesimo, alla presenza del segretario nazionale Feneal, Mauro Franzolini, del segretario Uil di Udine, Luigi Oddo, dei direttori della Cassa edile e Scuola edile Udine e dei rappresentanti di Fillea e Filca.

Il settore produttivo del Friuli Venezia Giulia, a differenza del commercio, continua Minen, non ha sofferto forti contraccolpi durante la pandemia. “Grazie agli interventi introdotti dai governi degli ultimi anni, interventi quali i bonus facciata, quelli legati alle riqualificazioni energetiche e ultimo il 110%, seppur travagliate nella loro applicazione, hanno fatto ripartire il settore tanto che in Cassa Edile a Udine dopo essere scesi ad una massa salari sotto i 50 milioni di euro nel momento peggiore della crisi ora siamo risaliti a quasi 70 milioni, ancora lontani dai 100 milioni pre crisi, ma sufficienti a confermare un trend positivo consolidato”, spiega il segretario. Ma aggiunge: “Ora le preoccupazioni sono legate alle conseguenze della guerra, la mancanza di materie prime e i costi energetici, queste sono le più grandi incognite per i prossimi mesi. Solo alla fine del 2022 potremmo trarre un primo bilancio”.

Tuttavia, se prima la priorità era mettere in sicurezza gli Enti bilaterali, presidi di legalità, formazione, sicurezza e luogo di confronto e di gestione del settore, riassume Minen, “ora siamo nelle condizioni di rivendicare alle controparti maggiori prestazioni e salario, traguardo raggiunto a livello nazionale dove sono stati rinnovati i Contratti industria e artigiani”. Si tratta infatti di un rinnovo che diventa “lo spartiacque di un settore che punta decisamente verso una crescita”, che aspira a diventare “l’industria delle costruzioni che serve al Paese”. Le parole chiave per la Feneal-UIL sono “qualificazione professionale e sicurezza” che nel contratto di vogliono concretizzare con il “Catalogo formativo nazionale, professionalizzazione delle maestranze, superamento del sotto-inquadramento, ricambio generazionale e incentivi ai giovani che entrano nel settore. Il tutto in un’ottica premiale per le imprese virtuose e regolari”, sottolinea Minen.

Tra le novità inserite nell’ultimo rinnovo vi sono inoltre il “potenziamento della salute e sicurezza attraverso un progetto nazionale di sorveglianza sanitaria finanziato per tre quarti a livello nazionale; aggiornamento per tutti i lavoratori in materia di sicurezza ogni 3 anni anziché ogni 5 come previsto dalla legge; obbligo delle 16 ore di formazione anche per i tecnici di cantiere”. Il contratto rafforza infine enormemente “il secondo livello di contrattazione in quanto non soltanto libera risorse sui territori necessarie per potenziare servizi a lavoratori e imprese ma individua proprio nel contratto integrativo il mezzo per rendere attuabili ed esigibili le pattuizioni”.

Proprio sul contratto la Feneal-UIL di Udine respinge come non accettabili le posizioni “come quella di Bonomi Presidente di Confindustria che prima sosteneva che non doveva essere dato aumento per mancanza di inflazione e oggi, con l’inflazione al 5,6%, sostiene che sia il governo a dover trovare le risorse”. Il sindacato invece giudica come posizione “di buon senso la proposta fatta dal ministro Orlando che vorrebbe sostenere solo le aziende che aumentano i salari”, meglio se attraverso la contrattazione di secondo livello, aggiunge il segretario friulano.

Uno dei problemi significativi per il settore edile del Friuli Venezia Giulia in questo momento è anche la “mancanza di sufficienti operai e impiegati per dare risposta alla richiesta del mercato”, cui neppure la Regione con i Centri per l’impiego, con un programma di formazione e reimpiego nelle aziende iscritte in Cassa edile, riesce a colmare. “Questo ci dovrebbe fare riflettere se sia anche il caso di rivedere le politiche di accoglienza – commenta Minen –. In passato i permessi di soggiorno per lavoro venivano gestite con quote legate anche alle esigenze delle imprese, l’alternativa che ci preoccupa è che troviamo sempre più imprese straniere che vengono a lavorare in trasferta da Paesi come la Slovenia, Croazia che a loro volta danno lavoro a dipendenti di altri Paesi, spesso eludendo le normative contrattuali e di legge, mi chiedo se abbia senso tutto ciò”.

La Feneal-UIL esige infatti che chi entra dentro un cantiere, debba applicare il Contratto dell’Edilizia, “perché solo così avremo la certezza che quel lavoratore ha avuto la formazione sufficiente, solo così avremo la certezza che l’impresa si iscriverà in Cassa edile denunciando l’apertura del cantiere; questa è una battaglia di civiltà che Feneal, Filca e Fillea stanno portando avanti e che il governo ha iniziato a prendere in considerazione, legando il super bonus 110% ad i lavori fatti da imprese che applicano il nostro Contratto”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"In edilizia mancano operai per rispondere alle esigenze del mercato"

UdineToday è in caricamento