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Rifiuti in provincia di Udine, si va verso il gestore unico

Siglata oggi la lettera d'intenti tra Net e A&T2000, per una possibile fusione tra le due SPA: azione voluta dai comuni soci e in particolare da quello di Udine. Posti di lavoro non in pericolo

Fa finalmente un altro significativo passo avanti il percorso che dovrebbe portare alla creazione del gestore unico dei rifiuti in provincia di Udine, fortemente voluto e sostenuto da tutti i comuni soci, in primis il Comune di Udine, socio di maggioranza di Net. Stamattina a Udine, nella sede della Spa, la Net e A&T2000 hanno siglato la lettera d'intenti per la fusione inviata pochi giorni fa dalla società udinese a quella del medio Friuli, e concordata nelle scorse settimane tra i due comitati del controllo analogo, presieduti rispettivamente dal sindaco di Terzo di Aquielia Michele Tibald e dal primo cittadino di Pozzuolo del Friuli Nicola Turello. A firmare sono stati i componenti del Comitato di controllo analogo dei sindaci Michele Tibald, Elia Miani, Fabrizio Fuccaro, Roberto Fedele, Mauro Zanin, Lino Not, e Massimiliano Paravano per Net e l'amministratore unico Tullio Picco per A&T2000. Alla firma erano presenti anche il presidente e il direttore generale di Net Renzo Moro e Massimo Fuccaro.

Nata nel 2011 dalla fusione per incorporazione di CSR Spa in Net Spa, la Net nel 2014 ha servito 315mila abitanti di oltre 80 comuni, gestendo 223.000 tonnellate di rifiuti; la società conta circa 120 dipendenti. A&T2000 nasce nel 1998 quale naturale evoluzione dell'aggregazione di alcuni comuni della provincia di Udine (attualmente sono 52), e oggi copre un bacino di 200mila abitanti. Circa 20 i dipendenti, altrettanti i lavoratori a tempo determinato. La volontà, è stato immediatamente sottolineato dopo la sigla del documento, è di creare un soggetto interamente pubblico che consenta di mantenere in capo ai comuni soci le decisioni in merito il servizio, le tariffe e l'organizzazione della raccolta. Le finalità dell'operazione è di offrire al territorio regionale e provinciale un servizio integrato dei rifiuti ancora più efficiente con accorgimenti operativi di elevata qualità, e di favorire la riduzione dei rifiuti indifferenziati e dei costi del loro trattamento e smistamento. Per quanto riguarda le strutture aziendali, l’intenzione è quella di salvaguardare tutti i posti di lavoro e valorizzare le competenze aziendali finora acquisite da entrambe le società.

Entro il 30 giugno sarà redatto il piano industriale del nuovo soggetto integrato, che conterrà le linee operative della fusione in termini di scenari, prospettive e strategie, con l'individuazione del modello industriale più consono alle evoluzioni attese in futuro. A fine settembre gli organi amministrativi delle due società approveranno i bilanci d'esercizio infrannuale; l'iter di aggregazione continua ad ottobre con la predisposizione del progetto di fusione e, a fine anno, con l'approvazione - da parte degli organi consiliari degli enti pubblici soci delle due società - dell'operazione di fusione (in particolare i valori aziendali e il concambio), del nuovo statuto e della convenzione per l'esercizio del controllo analogo. L'ultimo step avverrà nel febbraio 2016, con la sottoscrizione dell'atto pubblico di fusione.

"Si è raggiunto un importante traguardo che ci ha visti da tempo impegnati nel perseguimento di un soggetto in grado di far fronte alle sfide che i mercati e le modifiche normative ci pongono in materia di rifiuti". Così il presidente di A&T2000, Nicola Turello, commenta la nuova sinergia nata oggi a Udine nella sede della Net.

"Nello scenario organizzativo che si va delineando, non senza ritardi e incertezze sia a livello nazionale che locale – aggiunge il presidente della Net Spa, Renzo Moro –, è necessario che i gestori dispongano di elevati standard di efficienza, e siano dotati di una struttura tecnica, patrimoniale ed organizzativa competitiva, idonea a sostenere le sfide che si prospettano sul fronte dell'operatività e degli investimenti". "I benefici strategici sono numerosi – continua il direttore Massimo Fuccaro -, dalla razionalizzazione amministrativa e industriale alla riduzione di costi per l'utenza. Saranno naturlamente valorizzate le professionalità interne". Creando un unico soggetto aziendale integrato, e applicando il modello del "in house providing, si raggiungono così dimensioni tali da poter sostenere investimenti importanti e si assume un ruolo di riferimento a livello regionale. 

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