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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

L’insolita Russia di Fryazino: Zona economica speciale e tax free gemellata con Resia

Collaborazioni su misura per ogni impresa sono possibili e non soggette alle limitazioni del doppio embargo, nella Silicon Valley russa, destinata a essere locomotiva del 21esimo secolo dell'intera Federazione

Opportunità concrete e promettenti per le imprese delle nuove tecnologie, dell’innovazione e della ricerca. Ma anche di altri settori, dall’agroalimentare al settore casa ai servizi, che dimostrino di avere una componente innovativa. Le offre, permettendo di non incorrere nelle limitazioni imposte dal “doppio” embargo, Fryazino, a una cinquantina di chilometri da Mosca. Considerata la Silicon Valley russa, il Governo, con decreto, ne ha istituito la Città della Scienza e punta a svilupparla come nuova locomotiva del 21esimo secolo per l’intera Federazione. E vi ha infatti già avviato un’area economica speciale e tax free per le realtà produttive innovative che vi si insediano, scegliendo di operare insieme. Con l’occasione del gemellaggio con Resia, che si celebrerà sabato con una grande festa russo-friulana nella piccola cittadina della nostra montagna, una delegazione di autorità istituzionali, economiche e di rappresentanti di imprese di Fryazino è arrivata oggi in Camera di Commercio a Udine, per un incontro con le aziende friulane organizzato assieme al Consolato della Federazione russa, uno dei sei italiani, guidato da Carlo Dall’Ava, che trova sede proprio al quinto piano dell’ente camerale. «Noi siamo la porta più a est, uno dei primi luoghi di contatto in Italia per cittadini e imprenditori russi – ha evidenziato il console onorario –.  Il nostro consolato onorario è in rapporto costante sia con il consolato di Milano sia con l’ambasciata di Roma, che contano molto sulla nostra regione per sviluppare i migliori rapporti di amicizia ed economici tra le nostre comunità. Un primo obiettivo è avvicinare le culture e un elemento di aggregazione l’abbiamo trovato nel Comune di Resia. Mi auguro sia l’inizio di un percorso che ci aiuterà a crescere, ad aumentare anche la presenza di turisti e imprenditori russi sul nostro territorio». Questo, nonostante le indubbie difficoltà causate dagli embargo, che il console ha auspicato si possano risolvere prestissimo per non penalizzare ulteriormente l’economia. Sanzioni i cui effetti possono essere  però mitigati con la nuova strategia “Made with Italy”, che hanno presentato oggi i rappresentanti di Fryazino. «In questo modo – ha evidenziato il sindaco Igor Sergeev –, nella nostra zona economica libera, possiamo lavorare insieme, con un feedback positivo per entrambe le parti». Tanto più che, ha spiegato, Fryazino era la città in cui, nel ‘600, risiedevano architetti, artisti e maestranze, provenienti dall’Italia, impegnati nell’edificazione del Cremlino. «Quindi Fryazino è tradizionalmente considerato un sinonimo di italiano – ha detto –. Diventa ancor più significativo il nostro gemellaggio con Resia: la città degli italiani in Russia e il piccolo paese russo in Italia».
 
A spiegare le modalità di collaborazione e i settori di specializzazione dell’Area economica di Fryazino è stato poi il presidente della Camera di Commercio locale Konstantin Rusakov e a fare gli onori di casa in Sala Valduga è stata la componente di giunta camerale Lucia Piu, che ha evidenziato l’importanza di considerare anche aree magari meno conosciute delle più abituali Mosca e San Pietroburgo, perché racchiudono opportunità per le imprese non reperibili altrove. Piu ha anche ricordato i dati di interscambio Fvg Russia. Nonostante il calo dell’export (-18% tra 2014 e 2015) dal Fvg alla Russia, «il Paese è resta uno dei principali verso cui esportiamo, per l’esattezza l’11esimo, mentre crescono le importazioni, di circa il 50%, dovute soprattutto ai prodotti della siderurgia, aumento che porta la Russia a salire da nono a settimo Paese d’importazione per il Fvg, nell’ultimo anno». Stando all’export Fvg-Russia, è costituito soprattutto da macchine per impieghi generali (25%), macchine per impieghi speciali (20,3%) e mobili (17%).

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