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Friuli Doc: le cose diventano più semplici per i bar

Il Comune ha precisato che nei casi in cui si tratta semplicemente di spinare la birra o posizionare strutture per la seduta clienti non verrà richiesto alcun documento aggiuntivo. Solo quando siano utilizzate attrezzature che possono implicare un rischio di incendi, gli attestati dovranno invece essere prodotti

Si rafforza l’intesa Confcommercio-Comune di Udine in vista di Friuli Doc. Dopo aver ricevuto chiarimenti e risposte concrete alle richieste sul materiale dei bicchieri per la mescita, l’associazione informa di aver riscontrato – via lettera del direttore del dipartimento politiche finanziarie, acquisti e attività produttive, Maria Pia Zampa – un atteggiamento favorevole dell’amministrazione sugli attestati da presentare relativamente alle attività negli spazi esterni. Secondo Confcommercio è molto positivo per gli operatori economici che il Comune abbia precisato che nei casi in cui si tratta semplicemente di spinare la birra o di posizionare strutture per la seduta dei clienti non verrà richiesto alcun documento aggiuntivo. Solo quando siano utilizzate attrezzature, per esempio le piastre elettriche, che possono implicare un rischio di incendi, gli attestati dovranno invece essere prodotti. Una spiegazione – conclude l’associazione – che va nell’ottica della semplificazione e della collaborazione tra istituzione e imprese.

Interviene anche l’assessore comunale alle Attività economiche e turistiche Alessandro Venanzi: «Come accaduto anche con l’introduzione dell’affitto delle postazioni di lavoro di parrucchieri e centri estetici, stiamo cercando di utilizzare il più possibile quei pochi strumenti che abbiamo a disposizione come Comune per semplificare la macchina amministrativa e agevolare il commercio e il tessuto produttivo della città».

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