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Economia

Effetto Covid sull’export regionale: meno 26,7 per cento nel secondo trimestre

L'indagine sui dati Istat effettuata dall'Ires del Friuli Venezia Giulia

Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia, come era prevedibile, nel secondo trimestre del 2020 hanno fatto registrare una forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (meno 26,7%), dopo la lieve flessione del primi tre mesi (meno 1,3%). Nel complesso il risultato della prima parte del 2020 è pari a una contrazione di circa 1 miliardo di euro su base annua, che equivale a meno 14,1%. La sintesi è contenuta in una rielaborazione del ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo su dati Istat. 

Italia

Il risultato della nostra regione è in linea con quello del Nordest (meno 14,3%) e con quello nazionale (meno 15,3%); solo il Molise (più 30,2%) e la Liguria (più 3,7%), nel confronto con il primo semestre 2019, hanno evidenziato una variazione positiva. La dinamica dell’export nel secondo trimestre 2020 è stata infatti pesantemente condizionata dagli effetti economici che l’emergenza Covid-19 ha avuto nel mese di aprile, nonostante la diffusa ripresa dei due mesi successivi.

Regione

Tornando al contesto regionale, sempre nel primo semestre di quest’anno si riscontra una notevole diminuzione anche delle importazioni regionali (-21,9%), tanto che l’avanzo commerciale è rimasto quasi invariato (pari a circa 3 miliardi di euro). Solo in provincia di Trieste si registra un incremento.

Il dettaglio

Scendendo nel dettaglio dei settori si può osservare che i principali comparti di specializzazione dell’economia regionale registrano dei pesanti passivi: in particolare la siderurgia (meno 19,2%), la meccanica strumentale (meno 27,7%) e la produzione di mobili (meno 24,3%). Tra i pochi comparti in controtendenza si possono menzionare la produzione di computer, apparecchi elettronici e ottici (più 29,1%, ma nello specifico le apparecchiature per le telecomunicazioni fanno segnare un aumento del più 51,9%) e la cantieristica navale (più 37,8%). A livello territoriale solo la provincia di Trieste presenta una variazione positiva (più 3,9%, grazie all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni e di apparecchiature per le telecomunicazioni), mentre nel resto della regione si osservano risultati decisamente negativi: Pordenone meno 20,9%, Udine meno 18,6% e Gorizia meno 13,8%.

Diminuiscono i flussi verso i principali partner commerciali

In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali si osservano infine delle diminuzioni in corrispondenza dei principali partner commerciali; in particolare verso la Germania (meno 22,5%), la Francia (meno 23,8%), l’Austria (meno 12,3%), il Regno Unito (meno 30%). Si registrano al contrario dei valori positivi per quanto riguarda gli Stati Uniti (più 7,9%, un andamento condizionato dal settore della cantieristica navale) e i Paesi Bassi (più 38,7%, grazie all’andamento del comparto delle apparecchiature per le telecomunicazioni).
 

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