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Economia Buttrio / Via Nazionale

Danieli: i mercati futuri saranno India e Africa. L'Europa è morta

Questa e altre considerazioni sullo sviluppo del comparto acciaio nei prossimi anni sono state fatte alla presentazione del bilancio del Gruppo Danieli a Buttrio. L'azienda regge, ma il margine operativo lordo è in calo

Danieli Spa ha presentato il bilancio annuale nella sede di Buttrio. Oltre che di valori contabili è stata l'occasione per discutere di mercato, di futuro e della questione elettrodotto, che per diverso tempo ha tenuto sulle spine i soggetti coinvolti.

IL BILANCIO

La previsione per il 2012-13 colloca i ricavi tra 2,9 e 3,1 miliardi di euro e il portafoglio ordini tra 3,1 e 3,5 miliardi. Il margine operativo lordo deriverà per 220-270 milioni dal Plant making e per 70-80 milioni dallo Steel making. Nell'esercizio 2012-2013 è previsto un margine operativo lordo tra i 300 e i 350 milioni di euro, in linea con l'anno appena chiuso.  Secondo il presidente Benedetti la previsione è ''prudenzialmente in calo''. Nel 2011-12 il margine è stato di 312,8 milioni (-10,5% sul bilancio precedente).

IL MERCATO FUTURO

Benedetti si è soffermato sulle prospettive di mercato e sui possibili sviluppi del settore: "in futuro il mercato sarà probabilmente quello indiano e africano. Un altro elemento di forza per il futuro potrà essere il service per la Cina mentre l'Europa sarà un mercato morto ancora per i prossimi tre-quattro anni''.

ELETTRODOTTO

Sulla questione Benedetti ha le idee molto chiare: "da Roma e dalla Regione c'è un ok, ora c'èla trattativa sugli indennizzi, sulla compensazione. A molti scoccerà perché passa vicino a qualcosa. Ma l'Abs non può fare più nulla perché manca l'energia. Quindi o ci sarà energia e possiamo aggiungere macchine, oppure non ci sarà e rispetteremo le decisioni di tutti e andremo a fare l'investimento altrove. In ogni caso, Abs ha acquisito uno stabilimento in Croazia, dove sono stati investiti già 80-100 milioni dei 400 complessivamente accantonati per il possibile raddoppio dell'acciaieria di Cargnacco. Se non avremo l'energia, sarà un peccato…". Riguardo all'elettrodotto si è espresso anche il presidente della Regione Tondo: "siamo riusciti a chiudere, in un contesto complesso, la 'partita' dell'elettrodotto. La nuova infrastruttura energetica era stata chiesta a più riprese, negli scorsi anni, dall'azienda, condizione necessaria per continuare l'attività industriale in Friuli. Grazie a tutto il gruppo - ha aggiunto Tondo-, siete un orgoglio della nostra comunità e come istituzione abbiamo sempre il dovere di dare di più. Il via libera all'elettrodotto è un' iniezione di fiducia a sostegno dell'azienda."

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