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Crisi Hypo, Serracchiani scrive al ministro delle finanze austriaco

«Le manifestazioni d'interesse sono rimaste, anzi sono state comprovate ufficialmente ma - ha evidenziato Serracchiani al Ministro - la disponibilità ha continuato a essere solo verbale»

In considerazione della gravità della situazione che si è venuta a creare negli ultimi mesi in merito a Hypo Alpe Adria Bank S.p.A. e alle centinaia di lavoratori impiegati, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha scritto oggi una lettera al Ministro delle Finanze della Repubblica d'Austria Hans Joerg Schelling, esprimendo «l’auspicio, condiviso con la comunità del Friuli Venezia Giulia ma anche con il Governo italiano», che il Ministero da lui diretto «voglia considerare ancora, prima che sia troppo tardi, la possibilità di evitare la liquidazione» dell'istituto e parallelamente ha chiesto «che il Governo austriaco favorisca ogni utile e doveroso dialogo con i rappresentanti dei lavoratori».

Nella lettera Serracchiani, riassumendo con preoccupazione gli sviluppi che «hanno via via avvicinato la banca alla liquidazione», ha rinnovato l'invito al Governo austriaco ad esaminare nuovamente la possibilità di vendere Hypo Italia, «realizzando peraltro un beneficio d'entrata per le casse pubbliche austriache».

Rivolgendosi al ministro, la presidente ha ricordato come egli abbia «personalmente reso noto che esistono potenziali acquirenti, e che qualora la Commissione Europea dovesse approvare, si potrebbe anche prospettare la possibilità di vendere», sottolineando come questa posizione sia stata «confermata anche recentemente nel corso degli ultimi vertici italo-austriaci» durante i quali «è emersa la disponibilità dell'Austria ad un'azione congiunta con la Repubblica Italiana presso le istituzioni comunitarie, volte ad ottenere il venir meno di supposti ostacoli burocratici ad una cessione di Hypo Italia, qualora permanessero alcune precedenti manifestazioni di interesse a rilevare le attività». 

«Le manifestazioni d'interesse sono rimaste, anzi sono state comprovate ufficialmente ma - ha evidenziato Serracchiani al Ministro - la disponibilità ha continuato a essere solo verbale».

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