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Martedì, 19 Marzo 2024
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In Friuli Venezia Giulia l'economia tiene ma i livelli retributivi sono inadeguati

Matteo Zorn, segretario regionale Uil: “Precarietà, salari inadeguati, eccessiva tassazione e contratti non rinnovati”

Una recente indagine ha tratteggiato il futuro prossimo dell'economia regionale, descrivendo l'inflazione ancora persistente per almeno due anni, ma meno dura che in altre parti. “I dati vedono sicuramente il Friuli Venezia Giulia come regione che ha struttura e fondamenti economici, con una vocazione internazionale che aiuta. Ma sotto il dato dell’occupazione, che nel 2022 tiene, evidenziato dall’Ires Fvg, vi è una dinamica anomala che vede i lavori in posizione sempre più difficile”. È il commento del segretario regionale Uil del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, agli indicatori economici regionali per il 2022 pubblicati dall’Istituto ricerche economiche e sociali (Ires). 

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C’è stata una prima parte del 2022 di crescita economica, derivante anche, come dato complessivo sull’occupazione, dai bonus sull’edilizia. Però è chiaro che la dinamica sull’occupazione ha rallentato alla fine del 2022”, spiega Zorn. Il riferimento del segretario Uil è ai “numerosi accordi di cassa integrazione e l’aumento delle ore di cassa integrazione rispetto al medesimo periodo pre-pandemia. E anche se il Friuli Venezia Giulia si dimostra più stabile, – continua –  c’è un problema di precarietà, di contratti a termine. Mentre dai dati sull’occupazione non si evince la dinamica salariale, ovvero che i livelli retributivi sono inadeguati, sia per l’alta tassazione, sia perché non si stanno rinnovando i contratti collettivi, che sono il primo strumento per fronteggiare la perdita del potere d’acquisto derivante dall’inflazione”, conclude Zorn.

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