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Anche in Friuli c'è la mappa di locali e attività che non chiedono il Green pass

Sono 46 in tutto a Udine e provincia. Ci sono un ristorante stellato, bar e locali di gastronomia, ma anche una farmacia, una dietologa, negozi di diverso genere e tanti altri

Non più chat segrete, pizzini scambiato sottobanco o passaparola tra conoscenti, dichiaratamente contro il certificato verde. Ora c’è un sito con mappa interattiva dei locali e degli esercizi commerciali che non vogliono sottostare alle regole e chiedere ai clienti di mostrare loro il Green pass. Si chiama Animap.it e gli esercenti interessati possono iscriversi gratuitamente, dichiarando di non essere d’accordo con la gestione dell'emergenza coronavirus da parte del Governo. “In particolare, con l'uso del certificato covid, qualsiasi controllo dei certificati avverrà sotto costrizione e contro la mia libera volontà” si legge nel modulo di accettazione da compilare online. Animap poi sottolinea che le segnalazioni non sono verificate: “Animap si basa sulla buona fede e quindi non garantisce il rispetto di questi principi etici”. Ovvero gli iscritti non vengono controllati direttamente. Ma gli utenti possono segnalare se in realtà il Green pass viene richiesto. Nato in Svizzera, il sito ha anche diverse versioni per altri paesi europei. C'è quello francese, tedesco, austriaco ed elvetico naturalmente. Nella versione italiana risultano iscritte 2221 attività in totale. Le informazioni si trovano online, consultabili da tutti con estrema semplicità. Basta inserire il codice postale ed avere le indicazioni degli esercenti registrati, sia sotto forma di elenco sia in una mappa interattiva.

A Udine

Nella mappa si evidenziano varie tipologie di esercizi commerciali: dal negozio di abiti e giocattoli di seconda mano Mamadiscount (in via Planis) a una venditrice Avon, un negozio di fotografia e un ferramenta. Più complessa la situazione in provincia. Si va dai ristoranti come la Taverna di Colloredo, una stella Michelin, la Brasserie di Tricesimo o l’Osteria Casa Mia di Martignacco, ma anche aziende food come il Molino Moras di Trivignano Udinese, La Gastronomica di Dignano e La Pasta Fresca a Fagagna. Non mancano gli infermieri liberi professionisti che sperano di trovare lavoro, nonostante non si siano probabilmente vaccinati. C’è pure una farmacia, la San Michele di Savorgnano al Torre. Ma anche un osteopata di Faedis, Simone Braidotti, e la biologa nutrizionista Marta Ciani di Tavagnacco, che anni fa prese posizione contro i panini sponsorizzati da Joe Bastianich per una nota catena di fast food. Non mancano i parrucchieri: Linda di Attimis, oppure Ricci e capricci a Tarcento. In montagna ha aderito l’Alpi Giulie Chalet Resort a Malborghetto. Andando verso la costa, a Pertegada di Latisana, l’hotel ristorante bar Centrale. Questi sono alcuni esempi che si possono tranquillamente trovare all'interno del sito, messo a disposizione di chi è contrario al certificato verde e si rifiuta di sottostare alle regole previste senza nascondersi più.

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