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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Confidi Friuli, crescono i finanziamenti alle imprese: 29 milioni tra gennaio e aprile del 2013

In aumento anche i soci: +13,3%. Lunedì 20 maggio l’assemblea, ospite il manager di Bain & Company Franco Baronio

Ci sarà anche Franco Baronio lunedì 20 maggio alle 18 in sala Valduga (Cciaa di Udine) tra gli ospiti dell’assemblea di Confidi Friuli che ha all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio. Il manager, già ad della Banca Popolare di Verona e membro del management board del Banco Popolare, ora senior partner di Bain & Company, assisterà ai lavori di una cooperativa che chiuderà l’esercizio 2012 in sostanziale pareggio, con circa 92 milioni di importi deliberati, 42,6 milioni di garantito, affidamenti in essere pari a 196 milioni, con un rischio di 86 milioni, e accantonamenti per 2,5 milioni. Cifre che, secondo il presidente Michele Bortolussi, «sono il frutto di una politica prudente e oculata».

L’assemblea sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attività di un Confidi che rappresenta oltre 5mila imprese associate. Ormai a regime (anche sul fronte dei costi) come intermediario finanziario (ex art. 107) di Banca d’Italia, Confidi Friuli continua a rispondere alla crisi con i numeri. Seguendo il trend dell’anno scorso, nei primi quattro mesi dell’anno crescono infatti gli importi deliberati (del 13,7% complessivamente, quelli a breve termine del 42,3%). «Dati che ribadiscono la nostra operatività a favore delle Pmi – commenta presidente Michele Bortolussi –. La nostra cooperativa è una presenza fondamentale in una fase di difficoltà nell’accesso al credito».

Nei primi quattro mesi del 2013 gli importi deliberati da Confidi Friuli toccano quota 29,2 milioni di euro di cui 15,6 a breve e 13,6 a medio termine. Da gennaio a fine aprile si contano 288 pratiche deliberate (+15,2%) e 87 richieste di adesione (+13,3%) di nuovi soci.

A determinare numeri all’insù non c’è solo l’operatività della cooperativa di via Carducci, ma anche una crisi pesante che spinge le aziende a chiedere liquidità. «La crisi non risolta “morde” le piccole e micro imprese, che non riescono a superare gli ostacoli nell’accesso al credito – spiega il presidente Bortolussi –. Quello che siamo stati pronti a dare in questi primo quattro mesi dell’anno è una risposta concreta ed efficace a tale situazione».

Non manca tra i dati gennaio-aprile quello della quota di garanzia, salita di un ulteriore 14% oltre al +20% del 2012, a conferma, prosegue Bortolussi, di «un quadro che rimane evidentemente complicato». Le insolvenze? «E’ un fenomeno che monitoriamo costantemente e teniamo sotto controllo. Non si segnalano nuove criticità».

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